L'incidente aereo avvenuto ieri sopra a Flims è solo l'ultimo di una lunga serie di drammi che hanno colpito l'aviazione svizzera
BERNA - La sciagura aerea avvenuta ieri sul Piz Segnas, sopra a Flims (GR), che ha visto coinvolto un Ju-52 dell'associazione Ju-Air, è la più grave dal 2001 avvenuta in territorio svizzero.
Il 24 novembre di quell’anno, un Jumbolino Crossair proveniente da Berlino precipita a Bassersdorf (ZH) in fase di atterraggio all'aeroporto di Kloten. Il bilancio è di 24 morti, mentre nove persone sopravvivono. Il rapporto dell'UIIA, pubblicato nel febbraio 2004, stabilirà che la causa diretta del disastro furono gli errori di pilotaggio: comandante e copilota, consapevolmente, non osservarono le procedure di avvicinamento. Ma presso Crossair questo era prassi comune: gli inquirenti hanno messo in luce altri 40 casi simili.
Anche negli anni precedenti, alcune tragedie hanno colpito il mondo dell’aviazione svizzera. Il 10 gennaio 2000, un Saab 340 della Crossair si schianta al suolo poco dopo il decollo dall'aeroporto di Zurigo-Kloten nel comune di Niederhasli (ZH). Muoiono sette passeggeri e tre membri dell'equipaggio (nessun sopravvissuto). O ancora, 14 novembre del 1990, l’incidente aereo avvenuto sullo Stadlerberg (ZH), in cui un errata valutazione dell’altitudine porta alla morte di tutti i 40 passeggeri del volo Alitalia 404 e dei sei membri dell’equipaggio.
Benché non su territorio elvetico, come non menzionare inoltre il 2 settembre 1998, quando un MD-11 della Swissair si inabissa ad Halifax, al largo delle coste canadesi, a causa di un incendio nel cockpit. I morti furono 229 (nessun sopravvissuto).
Andando più indietro nel tempo, le pagine più nere dell’aviazione svizzera portano al 10 aprile 1973, quando un Vanguard della Invicta si schianta al suolo a Hochwald (SO) facendo 108 vittime e al 4 settembre 1963, data in cui a Dürrenäsch (AG) un Caravelle della Swissair si schianta in seguito ad un incendio sviluppatosi a bordo. I morti in questo caso furono 80.