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ARGOVIACéline si è suicidata, i genitori portano il cyberbullismo in aula

07.12.19 - 10:04
Le possibilità che la sentenza venga rivista sono scarse. Ma è importante per la famiglia della 13enne riportare il caso in tribunale
Foto concessa a 20 Minuten
Céline, morta suicida a 13 anni nell'agosto del 2017, vittima di cyberbullismo.
Céline, morta suicida a 13 anni nell'agosto del 2017, vittima di cyberbullismo.
Céline si è suicidata, i genitori portano il cyberbullismo in aula
Le possibilità che la sentenza venga rivista sono scarse. Ma è importante per la famiglia della 13enne riportare il caso in tribunale

SPREITENBACH - La sua immagine sorridente ha fatto il giro della Svizzera. Sono molte le persone che riconoscono quel sorriso. Céline si è suicidata il 28 agosto del 2017. Aveva 13 anni quando ha scelto di togliersi la vita, nella sua casa del canton Argovia, sotto il peso del bullismo subito su Instagram e Snapchat. Ma il caso attorno alla sua morte tornerà presto in tribunale, a distanza di due anni e mezzo.

Il tribunale dei minorenni di Dietikon ha programmato l’udienza per il 26 febbraio 2020, come riporta la Schweiz am Wochenende. Due adolescenti di Dietikon (ZH) erano stati condannati a qualche giorno di lavori sociali per coercizione, tentativi di minaccia e insulti. Ma il Ministero pubblico dei minorenni non aveva riconosciuto un nesso diretto tra il suicidio della ragazza e il bullismo subito.

Céline era stata presa di mira dove avere inviato a un ragazzo delle foto intime. Una di quelle immagini era stata condivisa su Snapchat. L’avevano vista più di 500 suoi coetanei. Da lì erano iniziati gli insulti e le minacce

I genitori della 13enne non si sono mai dati pace. Hanno perso la loro unica figlia e, come se non bastasse, una delle persone che ritengono responsabili della morte di Céline ha continuato a bullizzare altre ragazze. Il verdetto per il caso della figlia viene giudicato troppo indulgente, ma soprattutto il trattamento riservato alle vittime di cyberbullismo non è più accettabile nella nostra società.

È questo il motivo che ha spinto i familiari di Céline a tornare in tribunale. Le possibilità che la sentenza venga rivista sono scarse. Ma è importante per i genitori della 13enne riportare il caso in aula: vogliono dimostrare che esiste una lacuna legale e chiedere l’istituzione del reato di cyberbullismo affinché le vittime vengano realmente protette.

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