Secondo un'analisi dell'Nzz, le autorità svizzere raccomandano di non utilizzarle perché ne abbiamo troppo poche.
ZURIGO - Le mascherine per il viso possono aiutare contro il Covid-19 o sono inutili? Il dibattito è acceso da diverse settimane, ma la Svizzera rimane sulla propria linea e consiglia a chi è sano di non metterla.
Tuttavia, in un confronto internazionale, il comportamento del nostro Paese stona. Infatti, in Asia continuano a essere un importante mezzo nella lotta contro la diffusione del coronavirus. E lo stesso in Europa: alcuni comuni italiani vietano ai cittadini di uscire senza, e i nostri vicini austriaci le hanno rese obbligatorie nei supermercati, con il Cancelliere Sebastian Kurz che ha affermato che «una mascherina del genere non costa molto».
Le autorità svizzere sono invece finora riluttanti a raccomandare l'uso delle mascherine. L'Ufficio Federale della Sanità Pubblica (UFSP) ha infatti ripetuto alle persone sane di non indossare la mascherina protettiva. Daniel Koch ha dichiarato più volte che sono utili solo per le persone malate. Tuttavia, diversi scienziati svizzeri si sono opposti a queste raccomandazioni sostenendo che una persona infetta da coronavirus è già contagiosa ancor prima di avvertire i sintomi. Se si indossasse una maschera, si potrebbe inconsapevolmente infettare meno persone.
L'epidemiologo Marcel Salathé ha sottolineato un altro aspetto in un'intervista al quotidiano zurighese Nzz: «Il solo fatto che le persone si tocchino meno la bocca e il naso quando indossano una mascherina riduce il rischio d'infezione». Alla domanda sul perché l'UFSP non abbia consigliato l'uso delle maschere, Salathé ha spiegato che all'inizio della crisi le maschere erano troppo poche anche per gli operatori sanitari e che quindi dovevano essere usate con parsimonia.
Effettivamente, anche se lo stock di mascherine è aumentato nelle ultime settimane, non ce n'è ancora abbastanza per tutti. «Né all'arrivo dei primi casi, né adesso, ci sarebbero abbastanza maschere per l'intera popolazione» ha detto l'UFSP su richiesta della Nzz. Secondo un documento del Politecnico federale, in Svizzera sarebbero necessari 300 milioni di maschere se l'intera popolazione si proteggesse in questo modo.
L'atteggiamento delle autorità elvetiche sorprende in particolare poiché anche nel piano pandemico svizzero, aggiornato nel 2018, l'UFSP sostiene che: «Le mascherine possono da un lato ridurre la diffusione dei germi presenti nelle goccioline prodotte da persone infette, dall'altro offrire ai soggetti sani una certa protezione dal contagio. In tal modo si riduce il rischio generale d'infezione».
In seguito viene però sottolineato un fattore importante: «In sostanza, nel chiedersi se e in quali situazioni si debba raccomandare alla popolazione l'uso di mascherine igieniche occorre considerare i quattro fattori seguenti: disponibilità, utilità epidemiologica, grado di efficacia, severità della pandemia o gravità della malattia». Quindi, secondo il piano pandemico, la decisione di raccomandarle ai cittadini dipende anche dalla disponibilità, e dalle dichiarazioni recenti sembra chiaro per un certo periodo di tempo la disponibilità non sarà elevata.
Se quindi un giorno si rendesse disponibile una quantità sufficiente di mascherine, molto probabilmente l'Ufsp arriverebbe a consigliare d'indossarle quando si esce, perché possono effettivamente aiutare contro il contagio.