C'è chi ha già ricevuto tre disdette. Trovare sostituti è tutt'altro che evidente. Berna: «Contattate gli esperti».
ZURIGO - L’emergenza coronavirus, lo abbiamo visto, pone molte incognite sul futuro degli apprendisti. Oltre alla preoccupazione di non vedersi assumere dall’azienda che aveva fatto loro un’offerta, però, gli apprendisti parrucchieri si trovano davanti a un’altra particolare sfida: i modelli che si erano resi disponibili per la prova finale spesso non lo sono più perché preferiscono evitare i saloni.
In una lettera inviata da una classe di apprendistato alla Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione (SEFRI) si legge: «Da mesi cerchiamo dei modelli adatti e li abbiamo pure trovati. Ora, però, molti candidati hanno disdetto per paura dei contagi o per via del divieto d’ingresso in Svizzera». Come spiega l’autrice della missiva, per gli aspiranti parrucchieri si tratta di una catastrofe: «Se non riescono a trovare un sostituto rischiano di prendere 1 alla prova pratica o almeno un abbassamento della nota», afferma.
I modelli ricevevano indicazioni da mesi su come prepararsi per l'esame, lasciandosi per esempio crescere i capelli o facendoseli trattare con prodotti chimici. «Se ora gli apprendisti trovano un modello coi capelli molto più corti, al quale si possono tagliare molto meno, si abbassa la nota», fa notare la rappresentante degli allievi.
Ramona Vogl, un’apprendista 19enne di Zurigo, è particolarmente in ansia: «Mi sono già scappati tre modelli - lamenta parlando con 20 Minuten -. Sono intimoriti dal coronavirus o appartengono a gruppi a rischio», sostiene. La sua prova pratica è a fine giugno: «Ho paura che ciò significhi “Niente modello? Sei bocciata”», afferma la giovane, che sta disperatamente cercando sostituti via Facebook e Instagram. «Dopo la prova finale potrei continuare a lavorare nel mio salone - conclude -. Sarebbe brutto se ciò non fosse possibile a causa del coronavirus».
Nella loro lettera, gli apprendisti chiedono così che sia possibile sostenere l’esame pratico su delle testine. Invocano altresì un po’ di clemenza da parte degli esperti: durante il blocco delle attività e delle lezioni, infatti, hanno perso molte ore di pratica. «Non vogliamo aggirare la prova per motivi personali o per comodità, siamo semplicemente consci che, in questa situazione, non possiamo in nessun modo dimostrare tutto il nostro potenziale», scrivono.
La SEFRI conferma che «le conseguenze del coronavirus» si sono manifestate «anche nella formazione professionale». «Abbiamo comprensione per la situazione degli apprendisti - assicura -. Abbiamo risposto all’email di conseguenza».
La Confederazione ricorda come l’ordinanza del Consiglio federale permetta a tutti gli apprendisti di sostenere la prova finale in estate. «La Confederazione non può però risolvere le questioni e le richieste concrete», precisa il portavoce Daniel Duttweiler. Sono i cantoni, spiega, a essere responsabili per la conduzione delle procedure di qualifica, in collaborazione con le associazioni di categoria: «Consigliano agli apprendisti di mettersi in contatto con i rispettivi esperti capi e di condividere le loro preoccupazioni anche con le associazioni di categoria», suggerisce Duttweiler.