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SAN GALLOUn kebab da... incubo

24.11.24 - 23:30
Dopo diverse intossicazioni in un ristorante sangallese arriva la sentenza.
Imago
Fonte RED
Un kebab da... incubo
Dopo diverse intossicazioni in un ristorante sangallese arriva la sentenza.

SAN GALLO - Dal 2022, nel canton San Gallo, una 33enne gestisce assieme al marito un bar che offre piatti da asporto. La donna è la proprietaria del locale e figura come responsabile. Suo marito è manager e chef.

I due, evidentemente, non sono propriamente attenti alle norme igienico-sanitarie visto che, lo scorso marzo, un cliente è stato male (con vomito e diarrea), dopo aver mangiato da loro. Sicuro che fosse il loro cibo ad avergli causato i problemi intestinali, il visitatore ha sporto denuncia all'Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV) che, il 15 marzo, ha fatto visita ai due "ristoratori" per un controllo.

I risultati delle analisi effettuate su alcuni campioni di alimenti hanno mostrato diverse irregolarità. In un campione di carne di kebab sono state rilevate enterotossine stafilococciche (un batterio che causa intossicazione alimentare).

«Il bar è stato invitato ad adottare misure per migliorare le pratiche igieniche», scrive la procura di San Gallo nel provvedimento penale.

Il problema, tuttavia, non si è risolto con quel controllo. Nel fine settimana del 16 e 17 marzo, infatti, hanno mangiato da asporto anche due gruppi indipendenti di bambini. Cinque piccoli hanno poi riportato sintomi di un'intossicazione alimentare, finendo addirittura all'ospedale pediatrico di San Gallo.

L'ospedale ha segnalato l'accaduto all'USAV che, il 18 marzo, si è ripresentato per un nuovo sopralluogo. I risultati dei campioni hanno rilevato nuovamente alimenti fuori standard. «In un campione di carne di kebab è stata rilevata ripetutamente un'enterotossina stafilococcica», ha affermato il pubblico ministero.

L'USAV ha anche criticato il mancato controllo igienico nella manipolazione degli alimenti, la mancata datazione degli stessi, oltre all'incomprensibile tracciabilità e l'errata registrazione in relazione ai controlli della temperatura.

Quattro giorni dopo è stata effettuata un'altra ispezione ufficiale. Secondo il provvedimento penale, i problemi sollevati il ​​18 marzo non erano stati risolti.

A rischio la salute di diverse persone - «L'accusato ha messo in pericolo la salute di diverse persone conservando in modo improprio la carne del kebab», si legge nel provvedimento penale.

Ciò avrebbe potuto essere evitato se la gerente avesse usato la cautela richiesta dalle circostanze, in particolare controllando il modo di lavorare del marito. Durante il primo sopralluogo è stata attirata l'attenzione sulla mancanza di pratiche igieniche. «Tuttavia le carenze sono state sanate solo durante il terzo controllo, il che significa che almeno ha accettato le violazioni elencate», ha affermato la Procura.

A metà novembre, la procura di San Gallo ha riconosciuto il 33enne colpevole di manipolazione degli alimenti negligente e dannosa per la salute, manipolazione non autorizzata di alimenti od oggetti di uso quotidiano e violazione delle norme sulla manipolazione igienica di alimenti o di uso quotidiano.

La donna è stata condannata a una multa (sospesa per due anni con la condizionale) di 40 giornaliere di 130 franchi ciascuna (totale 5.200 franchi). Dovrà inoltre pagare una sanzione di 3'000 franchi oltre a 450 franchi di spese procedurali.

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