Negli stadi potranno essere occupati al massimo due terzi dei posti a sedere disponibili
Ecco le disposizioni per lo svolgimento dei grandi eventi con più di mille persone
BERNA - Con l'esplosione della pandemia di coronavirus anche in Svizzera, dallo scorso 28 febbraio sono necessariamente saltate tutte le grandi manifestazioni con più di mille partecipanti. Ma dal prossimo 1. ottobre si tornerà alla normalità, o meglio a una “nuova” normalità. Gli eventi pubblici con oltre un migliaio di persone potranno avere luogo, ma nel rispetto di determinate condizioni che vengono rese note oggi dal consigliere federale Alain Berset: «Un'ottima notizia per il pubblico ma una grande responsabilità per gli organizzatori, che saranno confrontati con sfide importanti». Anche considerando - aggiunge il ministro - che «la situazione epidemiologica resta fragile, pur essendo sotto controllo». Attualmente, fa sapere, sono i più giovani a contrarre la malattia. «Nelle ultime quattro-cinque settimane i casi sono praticamente raddoppiati».
Si parla quindi di «severe condizioni». Per eventi sportivi, manifestazioni culturali, congressi e altre manifestazioni all'aperto o al chiuso si dovranno presentare piani di protezione che dovranno essere autorizzati dai Cantoni. Insomma, in primis lo svolgimento di un evento dipenderà da un lato dalla situazione epidemiologica del Cantone o della regione interessata, dall'altro il Cantone deve disporre delle capacità necessarie per il tracciamento dei contatti.
Solo posti a sedere - Per le grandi manifestazioni varrà fondamentalmente l’obbligo di offrire agli spettatori soltanto posti a sedere. Eccezionalmente, per le manifestazioni all'aperto, come ad esempio le gare di sci alpino o di sci di fondo, le corse ciclistiche o le feste di paese all’aria aperta, potranno essere autorizzati posti in piedi.
Gli organizzatori dovranno presentare al Cantone un’analisi dei rischi e un conseguente piano di protezione che dovrà prevedere, tra l'altro, regole di gestione dei flussi di persone, l’eventualità dell'obbligo della mascherina, la possibilità di tenere liberi dei posti a sedere o la modalità per garantire che i dati di contatto raccolti siano corretti.
Hockey e calcio con la mascherina - Si tornerà allo stadio o alla pista di ghiaccio per calcio e hockey: «Siamo uno dei primi paesi a riaprire a molto pubblico le partite, ancora una volta scegliamo una via diversa rispetto agli altri» sottolinea Berset. Ma - come detto - saranno autorizzati unicamente posti a sedere e la mascherina sarà obbligatoria. Inoltre, sia negli impianti indoor che negli stadi all'aperto potranno essere occupati al massimo due terzi dei posti a sedere disponibili. L’autorità responsabile delle autorizzazioni deciderà in ogni singolo caso in che misura lo stadio potrà essere occupato.
I posti per i sostenitori della squadra ospite non saranno contingentati. Nei settori dedicati alla ristorazione varrà l’obbligo di stare seduti. La vendita e il consumo di bevande alcoliche andranno limitati nella misura del necessario affinché gli spettatori possano attenersi ai piani di protezione. E le bevande alcoliche potranno essere consumate soltanto al posto a sedere. Il rispetto dei provvedimenti da parte degli spettatori dovrà essere controllato e le violazioni punite (non si parla di sanzioni ma del divieto di frequentare lo stadio). Le prescrizioni si orientano ai progetti dei piani di protezione della Swiss Football League e della Swiss Ice Hockey Federation.
In quarantena dopo l'evento - Nell'ambito dei grandi eventi non sono previsti dei settori separati. Come si procederà dunque in caso che si registri uno spettatore positivo al coronavirus? Le autorità cantonali avranno accesso ai dati relativi al pubblico - spiega Stefan Kuster dell'Ufficio federale della sanità pubblica - e saranno loro a determinare a chi sarà ordinata la quarantena, sulla base delle distanze e del tempo di esposizione.
Nelle mani del Cantone - La responsabilità delle autorizzazioni è dei Cantoni. Se la situazione epidemiologica dovesse peggiorare massicciamente, i Cantoni potranno disporre la revoca di un’autorizzazione o misure più restrittive. Potranno ad esempio ridurre il numero consentito di partecipanti o disporre un obbligo generalizzato della mascherina per tutte le manifestazioni. «Oggi non è possibile fare una pianificazione certa a più mesi di distanza, sappiamo che si tratta di una situazione difficile per gli organizzatori» osserva il consigliere federale, che comunque ribadisce: «I grandi eventi sono importanti per la società e per l'economia».
Quando potranno tornare a essere organizzati e promossi, per esempio, i grandi festival musicali? È difficile da dire, secondo il ministro. Dipende tutto dall'andamento della pandemia e anche dal fatto se presto sarà disponibile un vaccino. «Sta arrivando l'inverno, che può favorire la diffusione del virus». Sono particolarmente sensibili gli eventi previsti in spazi chiusi.
Non manca un appello alla responsabilità individuale: «Chi presenta dei sintomi non frequenti eventi e grandi eventi» dice Berset. Così anche Kuster: «Sta cominciando la stagione in cui si presentano tosse e mal di gola, sono sintomi molto delicati e bisogna agire con cautela».