Secondo uno studio basato su sei criteri è la Nuova Zelanda ad aver gestito meglio l'emergenza covid. Ultimo il Brasile
La Svizzera si piazza al 53esimo posto (su 98). Fra le nazioni che confinano con noi, solo l'Austria ha fatto meglio.
SYDNEY - Nella gestione della pandemia la Svizzera si piazza a metà di una classifica internazionale stilata dal Lowy Institute di Sydney, in Australia: 53esimo rango su 98. Al primo posto la Nuova Zelanda. Ultimo il Brasile. Fra i primi dieci Vietnam, Taiwan, Thailandia, Cipro, Ruanda, Islanda, Australia, Lettonia e Sri Lanka.
L'istituto indipendente ha analizzato sei criteri, tra i quali il numero di casi, quello di morti, e la frequenza dei test. La Nuova Zelanda è riuscita a mantenere la diffusione del virus in gran parte sotto controllo attraverso chiusure delle frontiere, lockdown anticipati e severi, così come un elevato numero di test.
Secondo gli autori, i Paesi messi peggio oltre al Brasile, che deve fare i conti con più di 218'000 morti, sono il Messico (97esimo), la Colombia (96), l'Iran (95) e gli Stati Uniti (94). La Cina, dove il Covid-19 ha fatto la sua prima apparizione, non figura nel confronto, per mancanza di dati pubblici disponibili.
Fra i confinanti, meglio della Svizzera fa l'Austria (42), mentre Germania (55) e Italia (59) sono poco più indietro. Più lontana la Francia (73).
Secondo il Lowy Institute, la performance è indipendente dal sistema politico. Le nazioni più piccole, con meno di dieci milioni di abitanti, sembrano però aver superato meglio la pandemia. «In generale, i Paesi con popolazioni più piccole, società coese e istituzioni capaci hanno un vantaggio comparativo nell'affrontare una crisi globale come una pandemia», si legge in una nota diffusa dall'istituto.
Da quando la pandemia è scoppiata nel dicembre 2019, più di 100 milioni di persone in tutto il mondo sono state infettate dal virus e circa 2,2 milioni sono morte a causa della malattia.