Chieste pene più severe per gli attivisti per il clima che nelle ultime settimane hanno invaso le strade svizzere.
BERNA - È successo lunedì a Berlino. Degli attivisti per il clima hanno bloccato una strada in segno di protesta. Una pratica, questa, ormai diventata usuale anche in Svizzera, dove nelle ultime settimane le dimostrazioni si sono moltiplicate, creando non poco malumore tra gli automobilisti.
Questa volta, però, È accaduto qualcosa di diverso. Gli attivisti hanno infatti fermato anche un’ambulanza, ritardando l’arrivo dei soccorsi sul luogo di un grave incidente stradale. E i toni verso gli attivisti che partecipano a questo tipo di azione si stanno ora decisamente inasprendo.
Secondo il codice penale svizzero, chi commette il reato di coazione, l’unico applicabile in questi casi, rischia fino a tre anni di detenzione o una multa. Ma la pratica giudiziaria, in questo ambito, varia da cantone a Cantone. Tanto che un giudice distrettuale di Zurigo ha annunciato che non pronuncerà più alcuna condanna nei casi di disobbedienza civile da parte di attivisti per il clima.
Una posizione, questa, per molti incomprensibile. «I blocchi stradali deliberati come quelli di Renovate Switzerland sono illegali e rispondono al reato di coazione. È compito delle autorità punire queste azioni illegali», così Marco Tuena, consigliere nazionale dell’UDC.
Dello stesso avviso anche il presidente dei giovani UDC Svizzera: «Servono multe salate. La cosa più importante ora è che i politici e la popolazione diano man forte alla polizia. Se ciò non avviene il teatrino continuerà a spese dei lavoratori».
«In caso di emergenza, ogni minuto conta. Di conseguenza, è essenziale che i servizi di emergenza siano sul luogo dell'evento il più rapidamente possibile», afferma dal canto suo Severin Lutz, portavoce di Protection and Rescue Zurich. «Tutto ciò che ostacola il lavoro dei servizi di soccorso può mettere in pericolo vite umane. Gli attivisti dovrebbero tenerne conto quando pianificano queste azioni e evitare incroci critici dal punto di vista del traffico», afferma Didier Plaschy, portavoce degli ospedali Insel Gruppe.
Diversa la visione della consigliera nazionale dei Verdi Katharina Prelicz-Huber, che definisce le decisioni del giudice zurighese «corrette ed enormemente coraggiose». «La resistenza civile è tutelata dal diritto di riunione e dal diritto di espressione e deve essere tollerata», sottolinea.