Nell'ambiente correva voce di un possibile gesto di generosità da parte dell'ex presidente di Credit Suisse. Ma non è così
ZURIGO - Urs Rohner è stato per molti anni membro del Consiglio di amministrazione di Credit Suisse, sopravvivendo indenne a tutti gli scandali. Il 63enne è stato nel consiglio di amministrazione per dodici anni, che corrisponde alla durata massima del mandato. Prima come Vice, poi come Presidente.
Il quasi collasso della seconda banca svizzera e la conseguente acquisizione d'emergenza da parte di UBS hanno riportato alla ribalta il suo nome.
Come dichiarato su diversi quotidiani, l'ex presidente starebbe vivendo un periodo sofferto e non oserebbe quasi più stare in mezzo alla gente. Come molti altri manager di CS, teme "l'ostracismo sociale".
Nell'ambiente bancario circolava una voce secondo cui Rohner aveva intenzione di restituire parte dei suoi guadagni ottenuti durante il mandato nel consiglio di amministrazione di CS. Ciò, allo scopo di riottenere credito a livello sociale.
Rohner è attivo nel panorama artistico e culturale ed è socio del Rotary, il club di servizio più influente della Svizzera. Al momento, però, difficilmente si fa vedere in pubblico, le scosse di assestamento del quasi naufragio del Credit Suisse sono troppo grandi.
Rohner, tramite un portavoce, ha spiegato di aver percepito, durante tutti gli anni nel CdA, la sua remunerazione «a prescindere dal risultato aziendale». «In qualità di presidente non ha ricevuto alcun bonus, quindi non c'è nulla da restituire», ha aggiunto. Inoltre, per sette anni Rohner ha rinunciato «volontariamente» a una parte dei guadagni. «Ha rinunciato a cinque milioni di franchi», ha proseguito il portavoce.
Durante la sua permanenza nel consiglio di amministrazione di CS, Rohner ha guadagnato circa 52 milioni di franchi. Ha ricevuto la maggior parte dei guadagni in contanti, e non in azioni. Il suo patrimonio, dunque, non ha risentito del crollo in borsa di Credit Suisse.