Una sua prima grave infrazione era stata segnata in modo errato, e per questo voleva meno mesi di ritiro patente
LOSANNA - Il Tribunale federale ha respinto il ricorso di un trentenne del Canton Vaud che aveva contestato la durata del ritiro (il terzo dall'ottenimento della licenza) della sua patente di guida.
Il ricorrente riteneva che la sanzione inflitta dal Service des automobiles et de la navigation (SAN), confermata dal Tribunale cantonale vodese, violasse i principi di buona fede e fosse arbitraria.
In realtà, l'intero caso si basava su un errore nel fascicolo del conducente. Nel 2012, una grave infrazione dell'uomo era stata falsamente indicata dalle autorità come «moderatamente grave». Una sfumatura che era valsa all'automobilista il beneficio, nel 2017, della clemenza involontaria delle autorità, in occasione di una seconda infrazione: mentre avrebbe dovuto avere la patente sospesa per un anno, aveva avuto una sospensione “solo” di sette mesi.
Bacchettato dal TF
Beccato di nuovo alla fine del 2021, per una terza grave infrazione di velocità nella città di Losanna, il trentenne ha pensato di approfittare ancora una volta della situazione: colpito da un ritiro della patente di almeno 24 mesi, ha contestato la misura, ritenendo che non dovesse superare i 12 mesi per «seguire la volontà del legislatore» di imporre sanzioni a tappe.
Secondo l'avvocato, avendo subito in precedenza «solo» sette mesi di ritiro della patente, non poteva aspettarsi di essere punito così pesantemente.
Il Tribunale federale ha respinto però la sua argomentazione. I giudici hanno sottolineato che la misura leggera ordinata nel 2017 dalle autorità vodesi non significava che il caso del 2012 fosse stato rivalutato, e che quindi era corretto che la Sezione della Circolazione tenesse conto di tutte le gravi infrazioni commesse dal conducente.