«Non può essere compito dei cittadini organizzare da soli quello che è un servizio pubblico».
ZURIGO - In Romandia sempre più comuni stanno riducendo la raccolta dei rifiuti: i cittadini devono portare da soli la loro spazzatura in punti di raccolta centralizzati.
A puntare i riflettori sul fenomeno è la NZZ am Sonntag, che avanza l'attuale esempio di Villaz, comune nel canton Friburgo dove la raccolta tramite camion sarà interrotta a partire dal primo gennaio 2024. I residenti del villaggio saranno tenuti a portare i rifiuti al centro di smaltimento, situato anche a diversi chilometri di distanza, a seconda del luogo in cui vivono gli abitanti.
La Fondazione per la protezione dei consumatori (SKS) critica aspramente la novità. «È incomprensibile che la questione venga gestita in tal modo», afferma la direttrice Sara Stalder in dichiarazioni riportate dal domenicale. A suo avviso non può essere compito dei cittadini organizzare da soli quello che è un servizio pubblico. «Temiamo una sorta di rottura di una diga: l'approccio adottato dal comune di Villaz potrebbe essere copiato anche in altre aree e regioni». In effetti, diversi comuni del distretto friburghese di Glane hanno già interrotto la raccolta dei rifiuti. Anche paesi più grandi, con diverse migliaia di abitanti, hanno cancellato i servizi di raccolta dei rifiuti senza sostituirli.
In Svizzera lo smaltimento dei rifiuti è di competenza dei comuni; non esiste però una definizione precisa di come essi debbano svolgere il compito. Il tema è però già stato affrontato dal Tribunale federale (TF), in una sentenza del 2001. All'epoca, il comune zurighese di Hombrechtikon aveva deciso di "ottimizzare" il percorso di raccolta dei rifiuti. In concreto, ciò significava che il comune non serviva più alcune strade periferiche e da quel momento in poi i residenti interessati dovevano portare il loro sacco in un contenitore di raccolta. Un proprietario di casa aveva presentato un ricorso contro il regolamento fino al TF: i giudici di Losanna avevano stabilito che poteva essere considerato ragionevole dover trasportare i rifiuti per 350 metri.
Secondo l'Associazione svizzera infrastrutture comunali (ASIC) non offrire più la raccolta dei rifiuti è una "soluzione estrema": l'associazione è a favore di un servizio pubblico forte. "L'ASIC ritiene problematica la fornitura centralizzata di servizi di smaltimento dei rifiuti senza tenere conto delle persone con mobilità limitata o di quelle che non dispongono di un'automobile", spiega il direttore Clemens Baschung alla testata zurighese.
Baschung afferma che la sua organizzazione è favorevole alla raccomandazione del Tribunale federale: se un punto di raccolta si trova a più di 350 metri di distanza è difficile portare i rifiuti a piedi. I centri distanti chilometri generano un ulteriore traffico privato, problematico dal punto di vista ecologico.
Nel frattempo il tema viene dibattuto anche da politici federali. Il consigliere nazionale friburghese UDC Pierre-André Page vive in un villaggio senza raccolta dei rifiuti e deve smaltire da solo i suoi sacchi. «È meno comodo», ammette. Ma nelle comunità rurali la raccolta dei rifiuti richiede molto tempo. «Se i cittadini cominciano a fare da soli si risparmia sui costi». Il collega al Nazionale Gerhard Andrey - candidato dei Verdi al Consiglio federale e pure friburghese - critica invece gli sviluppi in questione. "Non dovrebbe essere un prerequisito che tutte le famiglie debbano avere un'auto", afferma.