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SVIZZERANel settore dei media «ci vuole il CCL»

28.11.23 - 14:43
Una petizione promossa da Syndicom e Impressum ha raccolto 1200 firme per una ripresa delle trattative con gli editori.
Depositphotos (roger-scardigno)
Fonte ats
Nel settore dei media «ci vuole il CCL»
Una petizione promossa da Syndicom e Impressum ha raccolto 1200 firme per una ripresa delle trattative con gli editori.

ZURIGO - L'associazione degli editori "Stampa Svizzera" (VSM) deve riprendere le trattative in vista della conclusione di un contratto collettivo di lavoro (ccl) nel settore dei media. Lo chiede una petizione promossa dai sindacati Syndicom e Impressum e sottoscritta da 1200 persone.

Salario minimo troppo basso - In un comunicato, Syndicom afferma che l'offerta presentata dagli editori per un ccl valevole per la Svizzera tedesca e per il Ticino è insufficiente. Il sindacato denuncia in particolare il salario minimo previsto: 4800 franchi, «decisamente troppo poco per il lavoro giornalistico e persino inferiore di ben 1000 franchi al salario minimo vigente in Svizzera romanda» - che già dispone di un contratto collettivo -, afferma il sindacato.

Uno stallo da sbloccare - L'offerta è quindi stata rifiutata da Syndicom e Impressum. In seguito, «VSM non si è più mostrata disposta a proseguire le discussioni», ricorda la nota, e si è così giunti all'attuale situazione di stallo. La petizione chiede ora agli editori di tornare al tavolo delle trattative. A livello di contenuti i firmatari chiedono salari minimi dignitosi, protezione per i liberi professionisti regolari (freelance) e buone condizioni di lavoro nel giornalismo, ossia a livello di diritto d'autore, di protezione contro il licenziamento per i dipendenti di lunga data, di trattamento degli straordinari e di remunerazione durante il periodo di formazione.

Senza CCL dal 2004 - L'ultimo CCL che copriva la Svizzera tedesca e il Ticino è stato concluso nel 2000 e disdetto dagli editori nel 2004. Questo contratto di lavoro prevedeva esplicitamente paghe più basse per i giornalisti ticinesi (nelle città di Basilea, Berna e Zurigo i salari minimi previsti erano del 14-17% più elevati rispetto a quelli indicati per il Ticino, nel resto della Svizzera tedesca del 6-10%).

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