Truffa ai danni di una cliente Sunrise: «Mi hanno minacciato di intraprendere un'azione legale se non avessi pagato»
LOSANNA - Spiacevole sorpresa per una cliente di Sunrise: nella sua fattura ha trovato una spesa aggiuntiva di 25 franchi, che inizialmente le è sembrata sospetta. Si tratta di un abbonamento Netflix che non le appartiene: «Ho già un abbonamento. E, soprattutto, non ne ho mai aperto uno tramite Sunrise», sottolinea la malcapitata.
Dopo aver contattato il servizio clienti della piattaforma di streaming, è riuscita a chiudere l'account e a ottenere l'informazione seguente: il "suo" account è stato aperto in maniera fraudolenta.
La donna ha quindi chiesto a Sunrise di essere rimborsata. Ma si è scontrata contro un muro: «La persona con cui ho parlato non mi ha ascoltata e mi ha persino minacciata di intraprendere un'azione legale se mi fossi rifiutata di pagare», si lamenta la donna.
Anche il portavoce di Sunrise, Rolf Zielbold, si è espresso in merito all'accaduto: «Purtroppo il nostro servizio clienti non ha reagito correttamente. Avremmo dovuto rimborsare la cliente in questione. Ci siamo scusati con lei e abbiamo provveduto al rimborso».
Resta da capire come sia stato creato l'account Netflix - Per l'esperto di cybersicurezza Steve Meyer la spiegazione più probabile è che qualcuno si sia infiltrato nella rete Wifi della donna: «Potrebbe trattarsi di un vicino di casa o qualcuno a cui la persona ha dato la sua password», afferma.
Stando all'esperto, la maggior parte degli account creati in maniera fraudolenta si appoggiano sul furto delle password delle vittime. In questo modo, i malviventi sono in grado di accedere alle applicazioni delle vittime, come My Sunrise nel caso presente, creare un abbonamento e poi venderlo sul Dark Web. O, addirittura, acquistare apparecchiature telefoniche (My Swisscom, ad esempio, lo permette) e consegnarle a un indirizzo diverso da quello della vittima.