Il TAF ha respinto i ricorsi presentati da 66 viticoltori indipendenti, in gran parte romandi.
SAN GALLO - Il Tribunale amministrativo federale (TAF) ha confermato la legalità del sistema di controllo del commercio del vino rivisto nel 2018 che prevede che i controlli nelle cantine, in precedenza effettuati dai Cantoni, siano di competenza della Confederazione.
Sessantasei viticoltori, in gran parte romandi, avevano tentato di opporsi a questo cambiamento, ma il TAF venerdì ha ufficialmente respinto i loro ricorsi. I vignerons rifiutavano infatti di sottoporsi alla nuova procedura, perché troppo onerosa in termini di pratiche amministrative e di tasse da pagare. Hanno quindi fatto ricorso contro una decisione del Controllo svizzero del commercio del vino risalente alla fine del 2020, che ha emesso ammonimenti nei confronti dei viticoltori reticenti. L'Ufficio federale dell'agricoltura (UFAG) aveva respinto parzialmente il ricorso.
Protezione delle denominazioni geografiche e dei nomi - In una sentenza pubblicata oggi, il Tribunale amministrativo federale conferma la decisione. Il TAF ritiene che l'ordinanza sul vino non ecceda il campo di applicazione della legge. A suo avviso, le disposizioni consentono di raggiungere gli obiettivi perseguiti, ossia la protezione delle denominazioni geografiche e dei nomi.
Secondo i giudici di San Gallo, l'ordinanza non è contraria alla Costituzione federale o alla libertà economica dei viticoltori e dei produttori di vino. La decisione non è definitiva e può essere impugnata presso il Tribunale federale.