Le condizioni di salute del 50enne sono leggermente migliorate. Intanto arriva la condanna anche dalle organizzazioni islamiche.
ZURIGO - L'Unione delle organizzazioni Islamiche zurighese (VIOZ) ha condannato l'attacco contro il 50enne ebreo ortodosso, pugnalato sabato sera da un ragazzo svizzero di 15 anni nella città di Zurigo. La vittima, nel frattempo, non si trova più in pericolo di morte.
«Non in nostro nome!», è stata questa la dichiarazione rilasciata ieri sera dall'associazione mantello del cantone, che ha così voluto reagire alle indiscrezioni diffuse da alcuni media, secondo cui il movente del giovane aggressore sarebbe stato di matrice antisemita. Un'altra speculazione sul conto del ragazzo sarebbe il passato migratorio - possibilmente da un Paese musulmano - della sua famiglia.
«Vogliamo parlare chiaro e dichiarare che ciò non ha nulla a che fare con la comunità musulmana di Zurigo», si legge nella presa di posizione della VIOZ, pubblicata ieri sul proprio sito internet ufficiale. «Nulla - né una convinzione politica, né una qualsiasi religione - può giustificare un attacco contro persone innocenti. I nostri pensieri sono rivolti alla vittima, alla sua famiglia e all'intera comunità ebraica».
Anche Önder Güneş, presidente della Federazione delle Organizzazioni Islamiche Svizzere (FOIS), ha espresso il suo sgomento per il grave fatto di sangue avvenuto a Zurigo. «È semplicemente terribile, un atto del genere non è in alcun modo tollerabile e noi musulmani lo condanniamo con la massima fermezza», ha dichiarato a 20 Minuten.
La FOIS intende cercare il dialogo con la Federazione svizzera delle comunità israelite (FSCI). La guerra nella Striscia di Gaza non può essere strumentalizzata per diffondere odio e discordia all'interno della società svizzera, chiosa la FOIS.
Vittima fuori pericolo - Nel frattempo le condizioni di salute dell'uomo aggredito a colpi di coltello sono leggermente migliorate e la vita del 50enne non è più appesa a un filo. «Possiamo annunciare che la vittima non si trova più in pericolo di morte», ha dichiarato questa mattina Jonathan Kreutner, segretario generale della FSCI, interpellato dell'agenzia di stampa Keystone-ATS. Tuttavia, l'uomo avrà necessiterà di cure intensive ancora fino a nuovo avviso. Secondo alcuni media, ieri le condizioni dell'uomo erano ancora critiche.
La condanna di Beat Jans - Il ministro della giustizia Beat Jans ha condannato fermamente l'aggressione nei confronti di un ebreo ortodosso avvenuta a Zurigo. In Svizzera non è tollerata alcuna forma di razzismo o antisemitismo, ha detto a margine di un incontro a Bruxelles. «Vorrei esprimere la mia vicinanza al ferito e ai suoi cari», ha detto il consigliere federale, augurando una pronta guarigione alla vittima. Il basilese ha affermato che farà in modo che un tale episodio non si verifichi nuovamente in Svizzera. Riguardo a maggiori misure per la protezione degli ebrei nella Confederazione, ha detto che è previsto l'impiego di maggiori mezzi, già deciso prima di questo episodio di violenza. Sulle motivazioni dell'aggressione Jans non ha saputo dare maggiori ragguagli.