Anche il numero di persone ricoverate in ospedale per il virus resta molto basso.
BERNA - Il numero di casi di Covid-19 in Svizzera confermati in laboratorio sta aumentando nelle ultime settimane, anche se si parla di qualche centinaio di casi ogni sette giorni.
Nella settimana dall'8 al 14 luglio sono stati registrati 484 nuovi casi. Tuttavia, secondo l'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), il numero di persone ricoverate in ospedale a causa del virus è molto basso.
La ragione dell'aumento - circa il 50% - delle infezioni nelle ultime quattro settimane è dovuto, da un lato, al fatto che l'immunità acquisita attraverso le infezioni precedenti sta gradualmente diminuendo tra i residenti, stando a quanto dichiarato a Keystone-ATS da Simon Ming, portavoce dell'UFSP.
D'altra parte, le nuove varianti del virus KP.2 e KP.3 che presentano nuove mutazioni riescono ad aggirare meglio le difese immunitarie esistenti. Tuttavia, queste varianti non hanno mostrato un decorso più grave della malattia rispetto a quelle precedenti, come Omicron, del coronavirus.
Secondo Ming, che ha confermato informazioni diffuse dal sito web della RTS, i 484 casi riguardano pazienti gravemente malati con sintomi respiratori acuti e nei quali è stato rilevato il coronavirus nelle analisi di laboratorio. Al culmine della pandemia, nel gennaio 2022, l'UFSP registrava fino a 250 mila casi di coronavirus alla settimana. Lo scorso inverno, in Svizzera si è verificata una piccola ondata di coronavirus con un massimo di 3715 casi confermati a settimana.
Stando al sito web dell'UFSP, la Svizzera occidentale e nordoccidentale è particolarmente colpita dalla nuova "ondata" di Covid-19. Per il Giura, l'UFSP riporta 14,89 casi confermati in laboratorio per 100 mila abitanti nella settimana precedente il 14 luglio. A Basilea Città si sono verificati 12,7 casi e poco meno di 10 nei cantoni di Vaud e Ginevra.
Nella Svizzera orientale la cifra è molto più bassa; a livello nazionale è di 5,49 casi ogni 100 mila soggetti. Il Covid-19 viene rilevato principalmente nelle persone di età superiore ai 65 anni. La seconda categoria più colpita è quella dei bambini di età inferiore ai quattro anni.
Nonostante i numeri assai contenuti, secondo l'UFSP è comunque buona norma lavarsi regolarmente le mani, tossire o starnutire in un fazzoletto o nell'incavo del braccio e indossare una mascherina se necessario. Se si presentano i sintomi di un raffreddore, bisogna evitare di entrare in contatto con persone particolarmente a rischio. Se si è malati, è meglio rimanere a casa.