L'uomo e il figlio avevano ucciso brutalmente il direttore di un istituto pedagogico e la sua compagna nel 2013. Il ragazzo dovrà rispondere dei suoi atti davanti ad un Tribunale minorile
BERNA - Il tribunale distrettuale di Thun ha condannato stamane alla detenzione a vita e all'internamento un uomo di 48 anni, ritenuto responsabile - assieme al figlio allora minorenne - di un duplice omicidio avvenuto nel 2013 a Spiez, nel canton Berna, dove vennero brutalmente uccisi il direttore di un istituto pedagogico minorile e la sua compagna.
Il motivo del duplice delitto, secondo l'accusa, fu la vendetta. L'omicida riteneva infatti che il figlio fosse stato vittima durante il suo soggiorno in istituto di vessazioni e punizioni corporali.
A dieci anni di distanza da quei fatti, l'11 maggio del 2013, padre e figlio si presentarono all'istituto per l'infanzia, chiesero dove fosse il direttore (53 anni) , lo trovarono in camera da letto e secondo l'accusa lo uccisero brutalmente con una sessantina di coltellate.
La stessa sorte toccò alla sua compagna (51 anni) intervenuta per prestare soccorso e considerata una testimone scomoda. Dopo il delitto la polizia brancolò a lungo nel buio: riuscì a mettere le mani sui responsabili solo 18 mesi più tardi. Durante il processo e la fase istruttoria il principale accusato ha sempre mantenuto il più rigoroso silenzio.
Il tribunale ha accolto pienamente la versione sostenuta dall'accusa, mentre la difesa aveva chiesto l'assoluzione basandosi su dichiarazioni del figlio che si era assunto la responsabilità del delitto affermando che il padre era estraneo alla vicenda. Subito dopo la sentenza l'avvocato difensore ha annunciato che presenterà appello.
Anche il ragazzo, che all'epoca aveva 16 anni, dovrà risponderà dei suoi atti, ma davanti a un tribunale minorile: le udienze si terranno a porte chiuse. Per i minorenni le pena massima prevista per reati di questo genere è di quattro anni di carcere.