La conferma è arrivata questa mattina, resta ancora nebuloso se il Ticino verrà toccato o meno
ZURIGO - Credit Suisse chiuderà entro la fine di febbraio 14 delle sue 109 filiali presenti in Svizzera. Altre 2 saranno trasformate in sedi di consulenza. Lo ha indicato un portavoce della banca all'agenzia finanziaria Awp, confermando quanto già anticipato nella sua newsletter quotidiana dal portale Finews.
Credit Suisse non ha ancora fornito indicazioni su quanti saranno i posti di lavoro che saranno eliminati. La seconda banca svizzera assicura però che i dipendenti che rientreranno nel piano di licenziamenti saranno accompagnati nella fase di uscita e seguiti da vicino nel riorientamento professionale, così da offrire - aggiunge sempre Finews - nuove prospettive all'interno della banca. A tutto questo si aggiunge il piano concordato con le parti sociali.
Dopo un annata che definire turbolente sarebbe un eufemismo, si era parlato di tagli sostanziosi durante la presentazione dei risultati dell'ultimo trimestre. Il numero di licenziamenti previsti entro l'anno è di almeno 2'700 unità. L'obiettivo dichiarato è di sopprimere circa 9'000 posti (nel mondo) entro il 2025 e - allo stesso tempo - risparmiare 2,5 miliardi di franchi.
I licenziamenti in Svizzera, aveva già confermato il colosso elvetico, dovrebbero essere 540 entro l'anno e circa 2'000 entro il 2025.
Le opinioni degli osservatori sulla strategia di CS, lo ricordiamo, avevano incontrato opinioni piuttosto contrastanti.
Le filiali, riporta il portale finanziario, erano attese al varco come uno degli oggetti delle misure di risparmio. Il motivo è abbastanza trasparente: nell'era dell'e-banking le banche "fisiche" sono meno visitate rispetto al solito ma comunque egualmente costose per quanto riguarda la gestione. La combinazione di digitale e analogico è una delle sfide più impellenti, ha confermato Credit Suisse.