I soldi serviranno a sostenere lo sviluppo economico e sociale delle città nelle regioni svantaggiate.
BERNA - Regalone rossocrociato per la Polonia. La Segretaria di Stato dell'economia (SECO) ha annunciato oggi che la Svizzera ha firmato un accordo bilaterale in quel di Varsavia in base al quale Berna attribuisce al Paese dell'Europa dell'Est un contributo di 320 milioni di franchi.
Con tale somma la Polonia risulta al primo posto tra i 15 Paesi beneficiari del secondo contributo svizzero in favore di alcuni Stati membri dell'UE, che ammonta complessivamente a 1,3 miliardi di franchi ripartiti su dieci anni fino alla fine del 2029.
Circa 280 milioni saranno concessi per il programma "Polish-Swiss Development of Towns". Si tratta di sostenere lo sviluppo economico e sociale delle città di piccole e medie dimensioni nelle regioni svantaggiate, precisa la SECO. Gli ulteriori 35 milioni di franchi contribuiranno a rafforzare l'eccellenza della ricerca e le capacità di innovazione delle università e delle imprese polacche, facilitando così la collaborazione con la Svizzera in questo campo.
L'accordo è stato firmato dalla segretaria di Stato dell'economia Helene Budliger Artieda e dal ministro polacco per i fondi per lo sviluppo e le politiche regionali Grzegorz Puda. La Confederazione ha già firmato intese in tal senso con Malta, Cipro e Grecia.
Il secondo contributo della Svizzera è un investimento nella sicurezza, nella stabilità e nella prosperità in Europa per rafforzarne la coesione e sostenere i Paesi che devono far fronte a importanti flussi migratori. Inoltre, la Svizzera rafforza e approfondisce così le relazioni bilaterali con i Paesi partner dell'UE e con l'intera Unione, sottolinea ancora la SECO.
Il secondo contributo all'UE è stato approvato dal Parlamento elvetico il 3 dicembre 2019 e sbloccato il 30 settembre 2021. Il 30 giugno 2022, la Svizzera e l'Unione europea hanno poi firmato a Bruxelles il memorandum d'intesa che specifica i punti chiave di questo contributo, come l'importo, la ripartizione tra i Paesi partner, le priorità tematiche e i principi di cooperazione e attuazione.