Secondo i risultati dell'inchiesta, sarebbero stati gli spari di un fucile a causare l'incendio boschivo a Bitsch-Riederalp
BITSCH - I cavi elettrici sono stati colpiti deliberatamente da dei colpi d'arma da fuoco, presumibilmente un fucile. È la conclusione a cui è giunta l'inchiesta aperta dalla procura e dalla Polizia cantonale vallesana, a seguito dell'incendio che aveva devastato il bosco a Bitsch-Riederalp.
Secondo il comunicato diffuso, poco prima dello scoppio dell'incendio nella centrale elettrica di Bitsch si è verificata un'interruzione di corrente, a causa della rottura di un cavo elettrico caduto a terra tra la centrale "Massa" e la diga "Gebidum". Secondo gli inquirenti, il luogo da cui presumibilmente è partito il tutto è la zona "Flesche" di Bitsch.
Le indagini hanno escluso la radiazione solare o il fulmine come causa dell'incendio. È stato invece dimostrato che una persona ignota ha probabilmente sparato deliberatamente diversi colpi ai cavi elettrici della linea principale con una pistola lunga nella zona di "Flesche". Un altro colpo ha tranciato il filo di rame della linea secondaria in corrispondenza di un pilone, causando un cortocircuito. Il surriscaldamento causato dal cortocircuito ha portato alla rottura del cavo conduttore e alla sua caduta a terra, si legge nel rapporto dell'inchiesta. Si ritiene che il tentativo di attivare manualmente la linea dalla fabbrica, in conformità con le norme, per controllare il cortocircuito, abbia innescato l'incendio boschivo. La tensione derivante ha poi generato archi elettrici che hanno parzialmente fuso il cavo di alluminio e incendiato la vegetazione secca circostante.
L'incendio era iniziato il 17 luglio del 2023 e le centinaia di uomini accorsi, tra pompieri e protezione civile, sono riusciti a contenere le fiamme in circa di tre settimane. Il rogo ha interessato un'aerea di 132 ettari, circa tre quarti degli alberi dell'aerea forestale interessata sono stati bruciati. La Polizia ha rinnovato un appello per la ricerca di testimoni.