Pena pecuniaria sospesa per l'ex consigliere nazionale PPD, riconosciuto colpevole di coazione e appropriazione semplice
SION - L'ex consigliere nazionale Yannick Buttet (PPD/VS) è stato condannato dalla giustizia vallesana a una pena pecuniaria sospesa di 30 aliquote giornaliere per coazione e appropriazione semplice. Il politico era stato denunciato dalla sua ex amante.
L'ordinanza penale decretata dal ministero pubblico vallesano fa riferimento ai numerosi messaggi e telefonate indesiderati che per mesi la donna ha ricevuto da Buttet e a una chiave non restituita dell'appartamento dell'ex amante. La condanna, pubblicata da Le Matin, è stata confermata alla Keystone-ATS dal procuratore generale aggiunto Jean-Pierre Greter.
Il procedimento era stato aperto in seguito al fermo di Buttet, nella notte tra il 18 e il 19 novembre dello scorso anno, avvenuto davanti al domicilio della sua ex amante: il politico avrebbe suonato una ventina di volte il campanello all'entrata dell'immobile di Sierre in cui la donna - che pure milita nelle file del PPD - vive con i suoi due bambini.
La vicenda aveva spinto diverse deputate federali e giornaliste a rivelare di essere state molestate da Buttet, in particolare in occasione di serate in cui il politico vallesano era apparentemente sotto l'effetto dell'alcol.
In seguito alla vicenda, Buttet si era dimesso dalle sue principali cariche assunte a livello nazionale: il seggio al Consiglio nazionale, la vicepresidenza del PPD svizzero e quella della Società svizzera degli ufficiali (SSU). Era inoltre stato sospeso dalle sue funzioni quale tenente-colonnello e ha anche dovuto consegnare l'arma di servizio all'arsenale, come da prassi per i militi oggetto di denuncia. Il quarantunenne si era pure ritirato per un paio di mesi dal suo mandato di sindaco di Collombey-Muraz.