Due giornali romandi hanno pubblicato le dichiarazioni di due vittime che sono riuscite a liberarsi con la forza dalle “avances”
BERNA - «Yannick Buttet mi ha invitata a ballare [...]. Si è appiccicato al mio corpo, e ho sentito ogni centimetro del suo. Mi ha dapprima toccato la guancia, poi ha infilato la mano sotto la mia camicia. Ho tentato più volte di respingerlo, ma non ci sono riuscita. Mi tratteneva con la forza. Non ho mai visto una pulsione del genere, sembrava un animale. Sono riuscita a liberarmi solo respingendolo violentemente». È questa la testimonianza data da Le Temps da una giornalista.
Una parlamentare federale ha invece raccontato una serata del settembre 2014: «Yannick Butter ballava in un modo selvaggio e osceno. Più volte mi ha sorpresa alle spalle, abbracciandomi e cercando di baciarmi sul collo, toccandomi ovunque. È dovuto intervenire un altro consigliere nazionale per riuscire a liberarmi. Ma Buttet non si è fermato. Ha continuato a fare la stessa cosa con altre donne lì presenti».
Le Nouvelliste ha raccolto quasi una testimonianza per ogni anno, da giugno 2013 a settembre 2017, tranne per il 2016. Ma per quell’anno ci ha pensato Le Temps, che ha raccolto una testimonianza di una 20enne vallesana fortemente importunata dal consigliere nazionale: «Ha afferrato violentemente il mio sedere, attirandomi verso di lui, facendomi proposte disgustose».
Gli atteggiamenti rivelati in maniera anonima ai due quotidiani rientrano nelle molestie sessuali secondo l’articolo 198 del codice penale, sottolinea il quotidiano vallesano.
In totale Le Temps ha raccolto le testimonianze di almeno 8 parlamentari, sia di destra che di sinistra, che affermano di essere stati vittime di un comportamento inappropriato da parte di Buttet.
Dal canto suo, l’avvocato continua a difendere il suo cliente: «Soffre di un grave problema di alcolismo da anni, e non può ricordarsi questi casi specifici» ha dichiarato al Nouvelliste.