Verrebbe meno il principio della parità di trattamento. Così ha deciso il Consiglio degli stati respingendo la mozione di Marco Chiesa
BERNA - Consentire deduzioni fiscali solo ai beneficiari dell'AVS o dell'assicurazione invalidità (AI) sarebbe contrario al principio della parità di trattamento sancito dalla Costituzione federale e avrebbe effetti assai modesti per le persone interessate.
Facendo propria questa riflessione della ministra delle finanze, Karin Keller-Sutter, il Consiglio degli stati ha respinto oggi - 31 voti a 6 - una mozione di Marco Chiesa (UDC/TI) che chiedeva di introdurre sgravi fiscali sull'imposta federale diretta prendendo ad esempio quanto avviene in Ticino.
Benché la soluzione proposta non rappresenti una panacea, ha ammesso il presidente dell'UDC, essa è migliore a suo avviso alla soluzione a pioggia voluta dal parlamento di adeguare completamente al rincaro le rendite pensionistiche. Oltre a costare parecchio - 418 milioni di franchi -, di tale decisione beneficeranno secondo Chiesa tutti i pensionati, benestanti e non. Insomma, per chi deve accontentarsi di pensioni o prestazioni modeste si tratterebbe di una "mancetta", ha sottolineato il "senatore" ticinese.
Nella sua replica, la consigliera federale PLR ha fatto notare che, nell'ambito dell'imposta federale diretta, le persone con redditi bassi beneficiano già di aliquote d'imposta ridotte e di un'assenza di progressione. In questo modo, l'imposta preserva l'uguaglianza giuridica delle fasce a basso reddito. Ciò che non farebbe la mozione, perché non includerebbe tutte le persone con redditi bassi, bensì soltanto i beneficiari di rendite AVS o AI, ha spiegato Keller-Sutter.
Circa gli effetti concreti sul borsellino della mozione per i redditi modesti, tenendo conto della legge tributaria ticinese, il risparmio fiscale sarebbe di appena 50 franchi per un singolo senza figli e un reddito imponibile di 21 mila franchi e di 18 franchi con un imponibile di 39 mila franchi, ha aggiunto la "ministra" delle finanze. Nessun vantaggio invece per coniugi con due figli (reddito di 27 mila franchi o 39 mila franchi annui) che rimarrebbero a bocca asciutta.