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SVIZZERA«Non ci aspettiamo un attacco dei Verdi»

25.06.23 - 09:24
Gli ecologisti hanno detto di voler puntare al seggio lasciato libero da Alain Berset. Ma i vertici socialisti si mostrano tranquilli
keystone-sda.ch (PETER KLAUNZER)
Fonte ats
«Non ci aspettiamo un attacco dei Verdi»
Gli ecologisti hanno detto di voler puntare al seggio lasciato libero da Alain Berset. Ma i vertici socialisti si mostrano tranquilli

BERNA - I copresidenti del PS, Mattea Meyer e Cédric Wermuth, affermano di non aspettarsi che i Verdi attacchino il seggio socialista in Consiglio federale lasciato libero da Alain Berset. «Saremmo molto sorpresi», dichiara Meyer in un'intervista pubblicata oggi dalla "NZZ am Sonntag".

Wermuth, consigliere nazionale argoviese, dice da parte sua di comprendere che gli ecologisti tengano aperte tutte le opzioni per questioni tattiche, allo stesso tempo però «sappiamo tutti che solo UDC e PLR sono felici se i due partiti di sinistra litigano».

Non c'è stato alcun accordo scritto tra i Verdi e il PS sulla questione del Consiglio federale, ha prosegue Meyer, consigliera nazionale zurighese. Tuttavia, dopo le dimissioni di Simonetta Sommaruga l'anno scorso, i Verdi avevano sottolineato in comunicati stampa, interviste e colloqui di non voler insidiare il seggio del PS.

Mercoledì scorso, tuttavia, dopo le annunciate dimissioni di Berset, i Verdi hanno dichiarato di voler puntare al Consiglio federale in dicembre, ricordando che, in quanto quarto partito svizzero dopo le elezioni del 2019, la formazione ha diritto a un seggio in governo.

Nel 2019 gli ecologisti, con l'allora consigliera nazionale Regula Rytz (BE), avevano puntato al seggio del ministro degli Esteri Ignazio Cassis (PLR), fallendo.

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COMMENTI
 

Dannn 1 anno fa su tio
gli ambientalisti sono pericoli che si ignorano

Dannn 1 anno fa su tio
Stop a l'ecoterrorismo. Con i verdi non si deve più parlare.

Tirasass 1 anno fa su tio
Risposta a Dannn
Bell'esempio di democrazia il tuo. La Svizzera è andata sempre avanti nel dialogo tra i rappresentanti di tutte le sensibilità, e i verdi fanno parte del panorama anche se non ti piacciono (cosa che rispetto). Però le regole vincenti del gioco svizzero è sempre stato il trovare compromessi. Se chiudiamo le porte al dialogo (anche con quelli di cui non condividiamo l'orientamento) il gioco salta, la rappresentatività pure e persino la democrazia vacillerà. La diversità è garanzia di pluralismo e democrazia, per quanto certamente perfettibili
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