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SVIZZERAFuoco amico contro l'ambasciatore Guldimann

20.03.14 - 11:08
Fuoco amico contro l'ambasciatore Guldimann

BERNA - Fuoco amico contro Tim Guldimann, l'ambasciatore svizzero inviato speciale dell'Osce in Ucraina: il diplomatico è contestato all'interno del governo elvetico, afferma il consigliere federale Ueli Maurer.

 

"La decisione di impiegare Guldimann come mediatore Osce è stata presa da Didier Burkhalter senza informare i colleghi: all'interno del Consiglio federale difficilmente sarebbe passata", afferma il ministro della difesa in un'intervista pubblicata oggi dalla "Weltwoche".

 

"Il nostro principale diplomatico non è esente da contestazioni", continua Maurer. A suo avviso quando si tratta di decidere sulle persone però i consiglieri federali hanno "inibizioni a mordere" e non vogliono "impicciarsi" dei dossier dei colleghi.

 

Non potrebbe sussistere il pericolo - chiedono gli intervistatori - che Guldimann, considerato molto favorevole all'adesione all'Ue, possa allinearsi alle posizioni dei Ventotto, anche per non guastare ulteriormente i rapporti fra Berna e Bruxelles dopo il voto del 9 febbraio? "Questo non è solo un pericolo, è la realtà", risponde l'ex presidente UDC. "Nessuno dopo la votazione vuole inimicarsi l'Ue".

 

Secondo Maurer la via scelta dal presidente russo Vladimir Putin in Crimea "è veramente inaccettabile", ma senza Mosca non possono essere trovare le risposte alle questioni che concernono l'Europa. Il responsabile del Dipartimento della difesa allarga peraltro lo sguardo ad altre realtà. "L'operato dell'Ue e degli Stati Uniti in materia fiscale e finanziaria è pura politica di potenza e volta alla salvaguardia dei propri interessi. Non con soldati, ma attraverso il furto e la trasmissione di dati".

 

E la neutralità svizzera? "Al momento la volontà di concretizzare la neutralità senza se e ma non esiste a nessun livello della politica e dell'amministrazione", si rammarica Maurer. Anche la presidenza dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Ocse) è problematica, perché rende la Confederazione una marionetta di fronte a interessi molto grandi.

 

La politica di sicurezza - si lamenta ulteriormente il ministro - viene considerata alla stregua di un hobby UDC. Questo è a suo avviso sbagliato, perché l'insegnamento che si può trarre dalle tensioni all'est è che l'esercito deve essere bene armato e sempre pronto all'impiego.

 

Ats

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