Chi l'ha visto? racconta la storia del 35enne di cui si sono perse le tracce da due mesi. La scorsa estate era stato vittima, a Riva S. Vitale, di un attacco omofobo che lo aveva segnato profondamente
CAPOLAGO - Il “gigante buono” è scomparso da due mesi. Dal 20 marzo 2019 si sono perse le tracce di Americo Aldrovandi, 35 anni, di Capolago e il lungo silenzio ha spinto i familiari ad uscire allo scoperto con un appello trasmesso mercoledì sera da Chi l’ha visto? su Rai3.
Il mistero degli sms - Ma la storia di Americo ha anche le tinte del giallo. L’ultima traccia sono infatti alcuni sms inviati dal suo cellulare il 20 marzo scorso. «Ame è partito. Non so quando torna esattamente» risponde uno sconosciuto a chi lo cercava. «E tu chi sei?». «Un collega. Ha avuto dei problemi e mi ha lasciato il telefono per avvisare chi chiamava e scriveva. Scusami tanto, appena lo rivedo contatterà tutti credo». L’indomani l’amico insiste, ma l’sms che riceve è ancora più evasivo: «Dovrei riuscire a vederlo tra qualche giorno e lo avviso che lo cercavi, ma non sono sicuro. Non lo so esattamente perché a me parlava di problemi familiari e che non sarebbe tornato». Poi più nulla.
«Era in pace con se stesso» - La trasmissione di Rai3 ha ricostruito la vita dello scomparso. Un omone di 1 metro e 90 per cento chili che da ragazzo fa l’animatore in alcuni villaggi turistici della Tunisia, poi il tecnico del suono. Si fa crescere barba e capelli. Americo rilega libri per un’associazione di Mendrisio. Lavora lì metà giornata e l’altra metà divora libri sugli angeli, sulla spiritualità e spesso frequenta un centro di meditazione. È un esperto di Reiki e da qualche tempo si era avvicinato al buddismo. «Ne parlava spesso ed era in pace con se stesso» racconta a Chi l’ha visto il padre Fernando.
L'aggressione omofoba - Ma nell’esistenza di Americo c’è un trauma. È una vicenda di cui ha riferito anche Tio/20Minuti. Lo scorso agosto il 35enne viene aggredito in piazza da un coetaneo, di professione macellaio. È un’aggressione surreale, omofoba, che avrà conseguenze pesanti per entrambi i protagonisti. L’aggressore, dopo una raccolta firme, viene infatti allontanato dal paese per i ripetuti «disordini notturni». La vittima invece resta segnata dall’accaduto.
Americo si rintana - «Non esco mai e quando esco vedi cosa mi succede?» racconta alla zia Patrizia. E così smette di uscire, si allontana da tutti e si rintana al sicuro in casa sua con i suoi adorati gatti, fino a febbraio. Quando, come spiega Chi l’ha visto, improvvisamente decide di regalarli. E dopo un mese sparisce.
L'appello dei familiari - L’allarme vero e proprio scatta solo il 26 marzo. È il giorno in cui Americo compie 35 anni. Ma nessuno legge più i messaggi di auguri sul suo telefonino. Quando i familiari, accompagnati dalla polizia, entrano nella sua abitazione a Capolago la trovano vuota. Non vedono nulla di strano. Mancano tuttavia i documenti, il cellulare e il pc. Sempre la zia Patrizia smentisce i problemi familiari di cui parla l’sms mandato dallo sconosciuto e lancia l’appello al “gigante buono”: «Per favore telefona ovunque tu sia. Torna o per lo meno facci sapere dove sei» e anche agli amici: «Se sapete qualcosa, anche una minima traccia, contattateci».