Yvonne Farrell e Shelley McNamara si sono aggiudicate il prestigioso riconoscimento
L'ateneo ticinese è ovviamente soddisfatto. Erez: «Un ulteriore incentivo a migliorare». Blumer: «Un onore per la nostra Accademia».
MENDRISIO - Il prestigioso Premio Pritzker, considerato un po' il Nobel dell'architettura, è (anche) un po' ticinese. Sì perché ad aggiudicarselo sono state Yvonne Farrell e Shelley McNamara, entrambe docenti di ruolo in "Progettazione architettonica" presso l'Accademia di architettura dell'USI.
Carriera lunga e proficua - Nel corso della loro carriera pluridecennale, le due irlandesi - fondatrici dello studio Grafton di Dublino - hanno disegnato edifici iconici come la Scuola di economia della Bocconi di Milano (la loro prima commessa internazionale) o l'Univesità di Tolosa (vedi gallery). Nel 2018 le due architette hanno pure curato la Biennale di Architettura di Venezia all'insegna «della generosità di spirito e il senso di umanità che l'architettura colloca al centro della propria agenda, concentrando l'attenzione sulla qualità stessa dello spazio».
I motivi del premio - Farrell e Shelley sono infatti state premiate - come recita la motivazione della giuria - «per l’integrità del loro approccio agli edifici, per il modo con cui conducono la loro pratica architettonica e per il loro credo nella collaborazione». Ma non solo. Nella scelta ha influito pure «la loro incessante dedizione all’eccellenza in architettura, il loro atteggiamento responsabile verso l’ambiente e la loro abilità di essere cosmopolite abbracciando al contempo l’unicità di ogni luogo in cui lavorano».
«Onorati» - Il riconoscimento ha naturalmente reso orgogliosa anche l'Accademia: «Siamo onorati di annoverare nel nostro corpo docenti due professioniste di questa caratura», sottolinea il Direttore Riccardo Blumer. «Non sono solo architette dall’eccezionale talento, ma persone e insegnanti che mostrano tutta la loro passione e generosità anche nel lavoro in classe con le nostre studentesse e i nostri studenti, o meglio le nostre future architette e i nostri futuri architetti, come a Yvonne e Shelley piace ricordare».
«Un modello formativo che funziona» - Ovviamente molto soddisfatto anche Boas Erez: «Il fatto che il “Nobel dell’architettura” sia stato attribuito per la seconda volta a professioniste attive all’Accademia di architettura dell’USI è la riconferma di un modello formativo di alto livello, solido e coerente nelle sue scelte, che da oltre vent’anni permette alle giovani studentesse e ai giovani studenti di entrare in diretto contatto con nomi di primo piano dell’architettura», precisa il Rettore dell'USI. «Siamo davvero contenti di veder crescere la nostra Università. Questo nuovo prestigioso riconoscimento internazionale è un ulteriore incentivo a migliorare, e non fa che aumentare la nostra convinzione che l’USI sia davvero un progetto in cui credere e investire, a beneficio di tutto il territorio».
Le co-fondatrici di Grafton Architects sono la quarta e quinta donna ad aggiudicarsi il riconoscimento dopo Zaha Hadid nel 2004, Kazuyo Sejima nel 2010 (con Ryue Nishizawa) e Carme Pigem nel 2017 (con Rafael Aranda e Ramon Vilalta).
Il Premio Pritzker - Il Pritzker Architecture Prize premia ogni anno architette e architetti «il cui lavoro dimostra la combinazione di talento, visione e dedizione, che hanno dato contributi costanti e significativi all’umanità e all’ambiente costruito tramite l’arte dell’architettura». Nato nel 1979 per iniziativa di Jay e Cindy Pritzker e sostenuto dalla fondazione della famiglia, la Hyatt Foundation, porta in dote un premio di centomila dollari. Yvonne Farrell e Shelley McNamara si aggiungono a una lista che contempla, tra gli altri, nomi del calibro di Frank Gehry, Norman Foster, Renzo Piano e gli svizzeri Peter Zumthor (già professore all’Accademia di architettura) vincitore nel 2009, Jacques Herzog e Pierre de Meuron.