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VALLE DI BLENIOGli "sfollati" del virus arrivano nelle valli

16.03.20 - 10:02
Il sindaco di Blenio: «Tendenza da monitorare, non siamo in vacanza»
foto lettore Tio
Gli "sfollati" del virus arrivano nelle valli
Il sindaco di Blenio: «Tendenza da monitorare, non siamo in vacanza»

OLIVONE - Come in tempo di guerra, o di vacanza. Il Ticino abbassa le serrande, e c'è chi ne approfitta per fare armi e bagagli e trasferirsi in montagna. Nella Valle di Blenio e nella Leventina sono state avvistate le prime macchinate di "sfollati" dal virus. 

«Oggi in un'ora ho contato una ventina di persone che passeggiavano vicino a casa mia» racconta un lettore della frazione di Cozzera, che conta 6 residenti fissi. «Bambini che giocano, anziani a passeggio. Mi sembra che si stia sottovalutando la situazione». 

Anche da Carì arrivano testimonianze simili. Un afflusso fuori stagione a cui, vista l'epidemia in corso, qualcuno guarda con preoccupazione. «È chiaro che avendo tante case secondarie dovremo stare in allerta» osserva Claudia Boschetti-Straub, sindaco di Olivone. «C'è questa tendenza e sarà da monitorare. Oggi abbiamo avuto un incontro di Municipio per allestire una comunicazione alla popolazione, che partirà domani». 

Le disposizioni cantonali, ricorda Boschetti-Straub, valgono anche per le Valli. Niente assembramenti, evitare contatti ravvicinati, rimanere in casa il più possibile. Ma il governo non ha specificato in quale casa: se primaria o secondaria. «Può darsi che qualcuno approfitti della chiusura delle scuole per trasferirsi» ipotizza il sindaco di Faido Roland David. «Ad ogni modo questo non costituisce un problema, nella misura in cui ci si attiene alle indicazioni cantonali». Nessuno si aspetta, comunque, un esodo di massa. Anche perché gli impianti sciistici sono chiusi, e così ristoranti e negozi. «A conti fatti - chiosa David - non è che qui in valle ci sia molto da fare».

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