«A livello di acquisizione di contenuti e di valutazione la ripresa in presenza non farà la differenza»
BELLINZONA - Il Collegio dei docenti della Scuola media Bellinzona 2 non vuole tornare in aula. Lo esprime chiaramente in una lettera indirizzata al DECS e alle autorità scolastiche. «Il Collegio chiede all’unanimità che le aule scolastiche non vengano riaperte l’11 maggio ma che si continuino a svolgere l’insegnamento a distanza e il servizio di accudimento necessario alla transizione».
Una presa di posizione adottata dal plenum dei docenti nella seduta straordinaria del 28 aprile quale «espressione di responsabilità professionale».
I docenti spiegano di avere, in questo periodo, «garantito la continuità relazionale e didattica tra docenti e allievi», infondendo «un sentimento di stabilità in una situazione drammaticamente fuori dall'ordinario». IL ritorno in aula l’11 maggio «significherebbe stravolgere nuovamente gli equilibri appena ritrovati per ripiombare nell'incertezza di un incombente aumento dei contagi».
Il Collegio dei docenti delle Medie 2 della capitale aggiunge inoltre che «a livello di acquisizione di contenuti e di valutazione la ripresa dell’insegnamento in presenza non farà la differenza». A livello relazionale e psicologico «il ventilato rientro con mascherine, disinfettanti, classi frazionate, regole di socializzazione rigide e limitanti, non farebbe altro che generare ulteriori ansia, stress e paura». A livello organizzativo e logistico «una riapertura ben fatta richiede uno sforzo enorme e tempi di attuazione e di informazione adeguati», mentre «la didattica a distanza per contro si è dimostrata efficace».
Per chi invece sta manifestando difficoltà, i docenti chiedono «un supporto concreto, in presenza, e che venga organizzato uno spazio di condivisione e di confronto tra docenti, allievi e famiglie, che è necessario e dovuto per dare a tutti la possibilità di iniziare il processo di metabolizzazione di questa esperienza così forte dal punto di vista emotivo».
Nonostante le disposizioni federali - che prevedono la riapertura l’11 maggio - e la decisione del Consiglio di Stato, per le Medie 2 «il Ticino deve continuare a essere coraggioso».