Le autorità del comune di confine danno la colpa ai frontalieri e alle «restrizioni insufficienti»
ARCISATE - Una nuova Codogno alle porte del Ticino. Sui media italiani monta il "caso-Arcisate". La cittadina di confine è tra i comuni più colpiti nel Varesotto e d'Italia dall'emergenza Covid, in proporzione al numero di abitanti. Uno su dieci infatti - hanno reso noto le autorità - è finito in quarantena.
Un «simbolo della difficile situazione in cui si trova la provincia di Varese» secondo SkyTg 24, che in un servizio ha sottolineato la «grande presenza di lavoratori frontalieri» nel paese (che conta 10mila anime). Tra i frontalieri tuttavia non si sarebbe registrato finora un picco di contagi.
Eppure proprio il via vai di lavoratori con la Svizzera, secondo alcuni, avrebbe influito: stando al Corriere della Sera, ad esempio, l'opinione che le restrizioni in Ticino siano «più blande» è piuttosto diffusa. Il sindaco Gian Luca Cavalluzzi si è lamentato con il portale Fanpage.it delle misure giudicate «insufficenti» ad arginare i contagi. «Questo non è un lockdown» ha detto «se io posso andare a lavorare a Varese oppure oltre confine».
Ieri il Comune ha indetto il lutto cittadino, dopo il decesso in un solo giorno di tre residenti.