Crimini violenti: Matteo Villanova, neuropsichiatra e sessuologo, sbarca in Ticino con un master. Di che si tratta?
LUGANO - Genitori che picchiano o addirittura uccidono i figli. Delitti tra adolescenti. Crimini sessuali. Autolesionismo. Suicidio. Sono solo alcuni dei temi trattati dal Master clinico forense e criminologico in educazione affettiva e sessuale per l'infanzia, l'adolescenza e la genitorialità. Un'opportunità formativa, in presenza o online, che sarà presentata domenica 6 novembre dalle 15 all'Hotel Pestalozzi di Lugano. Relatore in prima linea, Matteo Villanova, neuoropsichiatra e sessuologo clinico e forense.
Come mai questa offerta formativa?
«È proposta dall'Università Roma 3 di cui sono direttore e in cui sono docente. Siamo alla 21esima edizione. È destinata a medici, assistenti sociali, forze dell'ordine, pedagogisti. Ma anche a genitori e nonni. È la prima volta che la presentiamo in Ticino. Abbiamo ricevuto diverse richieste dalla Svizzera italiana. Noi andiamo a cercare di capire da dove nascono determinate situazioni mostruose. I criminali non arrivano dal nulla. Sono persone che non hanno avuto buoni modelli identitari e valoriali. Non hanno avuto un efficace affiancamento medico e pedagogico».
Che peso attribuisce alla famiglia?
«È aggredita dai modelli trasmessi dai social media. Osserviamo la sofferenza che si traduce in maltrattamenti nei confronti dei bambini, minori che crescono nel rischio di restituire un determinato comportamento alla società. A volte invece siamo di fronte a false accuse, a false denunce. La società è sempre più complessa».
E in una società complessa non si può trascurare il discorso della diversità.
«Il tessuto sociale attuale ci porta a riflessioni che riguardano la preziosità degli elementi di differenza. Basti pensare alla questione dell'identità di genere. L'omofobia, la transfobia sono problemi concreti. Che cominciamo a vedere nelle scuole. E che poi si trasformano in crimini nell'adulto».
Nel suo master si parla pure di autolesionismo...
«Certo. Una piaga sempre più diffusa e silenziosa. Autolesionismo significa anche alcol, gioco d'azzardo, sostanze stupefacenti. Si compiono determinati gesti per cercare di soffrire meno. Di sfuggire a determinate situazioni».
A Lugano verrà presentata anche la rivista Delitti e Misteri di cui lei è direttore scientifico.
«È stata rinnovata di recente. Quello che emerge da queste pagine è il fallimento educativo della nostra società. Se noi avessimo educato bene prima, non ci sarebbero persone che commettono gravi reati e diventano improduttive. È una società che necessita urgentemente di una maggiore attenzione pedagogica».