«È presto per contare i danni, ma non per essere solidali» invoca Insieme per la pace, associazione attiva da anni sul territorio
LUGANO - «Hai letto l'articolo su Tio? Inondazioni in Ruanda con morti e case distrutte». Comincia così la newsletter inviata dall'associazione ticinese "Insieme per la pace" e che aggiorna gli iscritti su quanto sta avvenendo nel Paese africano, colpito da un'ondata di maltempo che finora ha provocato almeno 130 morti.
A scrivere è Mirta Maggi, membro di comitato, che ha ricevuto l'avviso dalla presidente Gabriella Caldelari. «Subito le chiedo se ha già avuto notizie da giù e nel frattempo leggo l'articolo. "Ma perché non ci hanno avvisato?" le chiedo». La risposta di Caldelari: «Probabilmente saranno sconvolti e non ci sarà nemmeno internet». Immediato è il contatto con le referenti in Ruanda dell'associazione, Constance e Claudine, in assenza di Abbé Patrice che si trova fuori dalla nazione.
I video della tragedia - «Dopo neanche un minuto arriva la risposta di Constance: è appena tornata da una riunione del distretto, per trovare rifugi d'emergenza per le persone rimaste senza casa». Molte abitazioni sono distrutte, ma la referente non parla di morti nell'area dove è concentrato l'impegno dell'associazione.
Insieme alle parole giungono dei video. «Lo ammetto, sono veramente sconvolta. L'acqua non la ferma nessuno. È tanta, rossa, come la terra del Ruanda» spiega Maggi. «Nel primo si vede questo fiume rosso, impetuoso, le genti fuori dalle case che guarda esterrefatta. Nel secondo si vedono i furgoni e le auto sommerse. Nel terzo si vedono uomini e donne con bastoni in mano, probabilmente per liberare punti intasati e far defluire l'acqua. L'ultimo video - non biasimatemi - mi sconvolge più di tutti: si vedono le mucche trascinate dall'acqua. Ne conto almeno venti».
La solidarietà - Una tragedia causata dagli elementi naturali, che viene affrontata dai locali con spirito solidale. «Tutti collaborano. Come capita in tutte le inondazioni, nelle immagini che vediamo alla TV o su Internet, ma che la maggior parte di noi non ha vissuto sulla propria pelle», osserva Maggi.
Il pensiero di Insieme per la pace va a un futuro che si prospetta problematico. «Ci sarà da ricostruire. Case. Coltivazioni. Ricomprare bestiame. È presto per contare i danni, ma non per essere solidali: grazie a chi vorrà donare qualcosa per aiutare i nostri amici ruandesi messi ancora duramente alla prova! Potete fare un versamento con dicitura "emergenza inondazioni"». I riferimenti per sostenere l'associazione si possono trovare a questo link.
«Ve lo posso assicurare: ogni centesimo raccolto sarà usato per questi aiuti d'emergenza e per la ricostruzione! Grazie di cuore a tutti! Un caro saluto, uniti nella solidarietà» conclude Maggi.