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CANTONE«Ne va della qualità del servizio pubblico nella Svizzera italiana»

08.06.24 - 13:20
Durante l'Assemblea generale della CORSI si è parlato anche dell'iniziativa sul dimezzamento del canone radio-TV.
CORSI
Fonte CORSI
«Ne va della qualità del servizio pubblico nella Svizzera italiana»
Durante l'Assemblea generale della CORSI si è parlato anche dell'iniziativa sul dimezzamento del canone radio-TV.

LUGANO - Si è tenuta oggi - sabato 8 giugno - nell’Auditorio Stelio Molo degli Studi radio RSI a Lugano-Besso l’Assemblea generale ordinaria della SSR Svizzera italiana CORSI. Gli oltre 160 soci e socie presenti hanno proceduto alla sostituzione di due membri dimissionari del Consiglio regionale e del Consiglio del pubblico e hanno approvato il Rapporto d’attività e i conti dell’esercizio 2023. L’Assemblea ha rappresentato anche un’occasione per i soci, le autorità politiche e istituzionali e i rappresentanti della società civile presenti, di confrontarsi con i vertici della SSR e della RSI sulle sfide che attendono il servizio pubblico radiotelevisivo.

In apertura è intervenuto per un saluto istituzionale il Presidente del Consiglio di Stato del Cantone Ticino Christian Vitta, che ha ricordato l’importanza del servizio pubblico radiotelevisivo e il suo ruolo fondamentale in Svizzera, ma anche le sfide significative con cui è confrontato. In riferimento all’iniziativa per il dimezzamento del canone radio-TV, ha sottolineato come il Consiglio di Stato ticinese sia consapevole «delle conseguenze che potrebbe avere nella Svizzera italiana - in particolare sulla qualità, il volume e la diversificazione dell’offerta RSI – ma anche dell’impatto economico e occupazionale sul settore dell’audiovisivo».

La Presidente della SSR Svizzera italiana CORSI e Vicepresidente del CdA SSR Giovanna Masoni Brenni ha dal canto suo posto l’accento sul ruolo delle società regionali della SSR, come la SSR Svizzera italiana CORSI. In questo momento così difficile e complesso– ha ribadito - la nostra funzione principale è quella di creare nel Paese una maggiore comprensione del servizio pubblico dei media e dell’importante funzione di esso. «Non è un esagerazione dire che, se esso è in pericolo, la democrazia e la società civile è in pericolo, la Svizzera stessa lo sarà».

I soci hanno in seguito approvato all’unanimità il Rapporto d'attività del Consiglio regionale SSR.CORSI 2023 – che mette in rilievo in particolare la qualità degli eventi organizzati per favorire il dialogo, la partecipazione attiva e il radicamento del servizio pubblico nel territorio. Luce verde anche ai Conti dell'esercizio 2023 e al Rapporto dei revisori.

All’ordine del giorno figurava la sostituzione di due membri dimissionari, uno per il Consiglio regionale e uno per il Consiglio del pubblico. Sono stati nominati rispettivamente Claudio Franscella (Consiglio Regionale) e Fabio Guerra (Consiglio del Pubblico).

La presenza dei vertici della SSR e della RSI in qualità di relatori e di numerosi rappresentanti del mondo politico, istituzionale e della società civile fra gli ospiti e i soci ha favorito infine un proficuo scambio di opinioni e punti di vista sulla situazione del servizio pubblico radiotelevisivo attuale e futura. Jean-Michel Cina, Presidente della SSR, ha fornito un aggiornamento sulla sfida rappresentata dall’iniziativa “200 franchi bastano”, ribadendo il «fondamentale ruolo e impegno della SSR e delle società regionali» (la SSR.CORSI per la Svizzera italiana) per far comprendere l’importanza del servizio pubblico dei media, la sua peculiarità e il valore aggiunto per la società e il Paese. «Ogni giorno, chi si impegna per la SSR si impegna per la Svizzera e le sue regioni linguistiche» ha concluso.

Il Direttore RSI Mario Timbal ha invece parlato di «un anno intenso, complesso e segnato da una grande incertezza sui finanziamenti futuri». Ma il 2023 è stato globalmente un anno positivo, in cui si è proseguito con il rinnovo del palinsesto e la trasformazione aziendale. E lo si è fatto in un clima generale sempre più polarizzato, in cui i compiti del servizio pubblico, il suo ruolo di coesione in particolare, assumono un’importanza ancora maggiore.

Gilles Marchand, Direttore generale SSR ha infine parlato del ruolo del servizio pubblico in una società digitale frammentata, caratterizzata da uno stravolgimento delle abitudini mediatiche e dei rapporti di forza nel mercato. «Quali sono i valori centrali del servizio pubblico, come può e deve differenziarsi dagli altri attori dei media privati? I modelli di finanziamento dei media sono sotto pressione: quali gli effetti sul giornalismo e sulla capacità di produzione, come pure sul loro radicamento regionale e nazionale? Queste domande sono state discusse nel contesto delle sfide con cui è confrontata la SSR».

La prossima Assemblea generale ordinaria si terrà il 17 maggio 2025.

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COMMENTI
 

reumatell 2 mesi fa su tio
Perché pagare un canone quando poi questi denari vengono buttati inutilmente per realizzare servizi inutili,che non interessano a nessuno,che nulla hanno a che vedere con il territorio di appartenenza e che rendono ridicoli gli svizzeri a livello internazionale come quello trasmesso recentemente dedicato a Napoli. La RSI,la televisione di stato della Svizzera Italiana,ha realizzato un reportage di 42 minuti e 24 secondi dal titolo «Napoli, il supervulcano che minaccia l’Europa» dove afferma che Napoli e parte del Sud Italia saranno sommersi da 30 metri di cenere si dovesse mai esserci una eruzione ai Campi Flegrei. Il documentario è diventato virale su Youtube suscitando ilarità ed interrogativi sulla serietà e sulla credibilità di una televisione pubblica già oggetto di forti critiche e di battaglie legali per la riduzione del canone in madre patria e con enormi costi per realizzare singole puntate. Bisognerebbe concentrarsi di più sui problemi reali che mordono il Ticino ormai relegato stabilmente da anni in fondo alla classifica a livello federale,come il Cantone più povero della Svizzera,con un sempre più preoccupante aumento esponenziale dei poveri. Basta andare in via Nassa per rendersi conto della grave situazione di estrema crisi economica di Lugano e del Cantone Ticino. I dati ufficiali confermano questo scenario disastroso infatti la distribuzione del patrimonio netto mostra che quasi il 30% degli individui vive in un’economia domestica che dichiara di non avere patrimonio netto oppure che ha un patrimonio netto negativo.

Voilà 3 mesi fa su tio
I Ticinesi versanocirca 50 milioni di canone, ma in Ticino la RSI distribuisce, tra stipendi, gettito fiscale, acquisti da fornitori locali e sostegno alle manifestazioni culturali, circa 200 milioni di franchi.

F/A-19 2 mesi fa su tio
Risposta a Voilà
Si è vero, in questo caso un po’ di furbizia sarebbe auspicabile.

vulpus 3 mesi fa su tio
Come al solito una banalizzazione . Evidentemente a qualcuno non ne può fregar di meno, perdere un canale di questo genere, dedicato alla nostra italianità , alla nostra regione. A qualcuno non dà tanto fastidio il canone, o gli stipendi, ma unicamente influenzati da una certa politica che non riesce ad avvicinarsi a quello che è ritenuta una situazione dalla quale mungere. Oltre a quanto viene da SSRG, non dimentichiamo che poderoso generatore di economia per tantissime piccole aziende e artigiani locali. Sarà poi tardi per lamentarsi come al solito con il cappello in mano. Tutti si ricorderanno il can can fatto da chi oggi spinge per la questione canone, quando la RTSI licenziò una decina di collaboratori qualche anno fa.

chivas 3 mesi fa su tio
200 franchi e basta, programmi scarsi e stipendi fuori controllo. Siamo seri per una volta.

Voilà 3 mesi fa su tio
Risposta a chivas
Programmi scarsi in cosa? Quali programmi guardi?

Maverik 3 mesi fa su tio
Risposta a chivas
Dove trovi l’elenco degli stipendi?

Pinolegnodipinocchio 3 mesi fa su tio
Meglio farla fallire e aspettare che un privato venga ad aprire una televisione finanziata solo dalla pubblicità, RSI non ha ragione più nessuna ragione di esistere

Voilà 3 mesi fa su tio
Risposta a Pinolegnodipinocchio
Una TV che vive di sola pubbblicità in un territorio di 300'000 abitanti? Non ha il bacino di utenza di Mediaset. Dalla SSR riceviamo parecchio di più di quello che paghiamo... Per vedere sport dovrai abbonarti a MySports (300 all'anno) o Bluesport (240 all'anno). Per i film Netflix (300 all'anno) o Disney plus (120 all'anno). Una partita di playoff di hockey 17 Fr. Senza contare che gli sport minori verrebbero ignorati.

Pinolegnodipinocchio 3 mesi fa su tio
Risposta a Voilà
A cosa servono 2 canali in lingua italiana? Soldi buttati al vento , a parte gli stipendi esagerati, personale oltre le necessità, programmi da terzo mondo , dimmi qualcosa di positivo di questa TV senza scopo d’esistere😀

Voilà 3 mesi fa su tio
Risposta a Pinolegnodipinocchio
Ok, ma dimmi quali sono, secondo te, le emittenti con trasmissioni di maggiore qualità e di interesse per il Ticino. Informazione, approfondimenti, inchieste (Ad es. Falò e Patti Chiari) che hanno anche dato il via a inchieste penali. Mondiali di hockey, di calcio, motociclismo, automobilismo. Emissioni sul territorio ticinese. I Ticinesi versanocirca 50 milioni di canone, ma in Ticino la RSI distribuisce, tra stipendi, gettito fiscale, acquisti da fornitori locali e sostegno alle manifestazioni culturali, circa 200 milioni di franchi.

Sciguetto 3 mesi fa su tio
Che super spot prosaccoccia! 200 FRANCHI BASTANO (E avanzano)

Gimmi 3 mesi fa su tio
Con un pó di parsimonia,senza scialaquare qua e la,la SSR ,può sicuramente andare avanti,anche con il canone a 200 fr,basta piagnistei e drammi !!!

Eritos 3 mesi fa su tio
Risposta a Gimmi
Ben detto.

Elveg 3 mesi fa su tio
Risposta a Gimmi
Che sono già un furto siccome si pagano gli abbonamenti per la tv già a peso d’oro per vedere le solite boiate inutili!!!!
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