Matteo Pronzini punta il dito contro l'atteggiamento dell'Ufficio Presidenziale del Gran Consiglio, che oggi presenterà una proposta al plenum in merito al ricorso
BELLINZONA - Alla luce delle "lacune" evidenziate nel decreto di abbandono firmato dal Procuratore generale John Noseda in merito ai rimborsi dell'Esecutivo cantonale dal 1999 ad oggi, Matteo Pronzini ha sottolineato la necessità di «verificare se i singoli Consiglieri di Stato hanno ricevuto direttamente o per interposta persona i rapporti del Controllo Cantonale delle Finanze», un fatto che renderebbe la loro responsabilità «chiara e lampante».
Da qui, la necessità - ribadita dal deputato MPS - di fare maggiore luce sulla questione presentando a nome del Gran Consiglio un ricorso sul decreto firmato da Noseda. Eventualità in merito alla quale l’Ufficio presidenziale si riunirà oggi alle 13, prima della seduta parlamentare, per esaminare la questione e formulare una proposta da sottoporre al plenum.
Una decisione sulla quale Pronzini, che ha chiesto che lo scrutinio sia segreto, si è mostrato fortemente critico giudicando «non seria» l’imposizione di esprimersi «senza che i singoli deputati abbiano potuto studiare la tematica»: «È a mio modo di vedere un penoso tentativo, da parte dell'Ufficio Presidenziale, di limitare i danni ed un atteggiamento di sudditanza verso il Consiglio di Stato».
«In tutti i casi - ha concluso il deputato MPS - questi giochetti non riusciranno a nascondere, alla popolazione del Canton Ticino, l’arroganza e l’ingordigia dei Consiglieri di Stato».