«Incomprensibili lungaggini» per una questione «urgente». Ermotti-Lepori e Gendotti interpellano il Governo
BELLINZONA - Quanto dovremo ancora attendere per la riforma delle Autorità Regionali di Protezione (ARP)? A chiederselo, e a chiederlo al Governo con un'interpellanza, sono le granconsigliere Maddalena Ermotti-Lepori e Sabrina Gendotti, convinte che il tema delle ARP sia prioritario. E in quanto delicato (perché riguarda spesso persone fragili e in difficoltà o situazioni famigliari problematiche) «occorre avere la massima cura e il massimo rispetto».
Da anni il progetto di riforma delle Autorità Regionali di Protezione è in cantiere: le consultazioni sono chiuse da parecchio, e più volte il Dipartimento ha annunciato che avrebbe a breve licenziato il Messaggio. «È infatti evidente che le attuali ARP non siano certo messe nelle condizioni per operare al meglio», rilevano le due deputate. «Incomprensibili lungaggini» che mettono in difficoltà anche i Comuni, che non stanno procedendo negli investimenti strutturali, nell’adeguamento delle sedi e di personale, in attesa della decisione del Cantone.
L’urgenza di tale riforma è stata ribadita di recente anche nel rendiconto del Consiglio della Magistratura 2019, che a pagina 34 afferma: «Da rilevare anche l'attività sul fronte dell'ispettorato e riguardanti la vigilanza sulle ARP, la partecipazione ad attività di progetto, gli interventi formativi, l'allestimento di rapporti per ciascuna ARP quale base per misure di miglioramento nel funzionamento delle ARP in attesa della riforma strutturale, la cui urgenza va di nuovo evidenziata».