Con una serie di proiezioni al PalaCinema molto interessanti, un esempio? "One More Jump" di Emanuele Gerosa
LUGANO - Una giornata divisa fra Lugano e Locarno quella di oggi del Film Festival Diritti Umani.
Si inizia nel pomeriggio al cinema Iride di Lugano con “Fat Front”, di Louise Detlefsen e Louise Kjeldsen (Cinema Iride, Lugano, ore 16.00). La pellicola, presentata a IDFA 2019, racconta la storia di un drappello di giovani attiviste per la body-positivity nel nome della libertà... di curve. (Prevista una replica a Locarno domenica 18 ottobre).
Sarà poi la volta di "Nasir" (17.45, sempre all'Iride), di Arun Karthick, vincitore del NETPAC Adward per la migliore prima in un lungometraggio asiatico all’International Film Festival Rotterdam. Il film, ambientato in India, è un racconto sincero della vita di un cittadino di “seconda classe” che è esposto alle angherie di una società intollerante e tossica che si trova sul punto di esplodere. La pellicola sarà seguita dal dibattito “Discriminazione, ottimismo e poesia”, in cui interviene Giuliano Boccali, professore Università degli Studi di Milano, moderato da Michela Daghini, giornalista. (Prevista una replica a Mendrisio sabato 17 ottobre).
A metà pomeriggio, iniziano anche le proposte locarnesi. In collaborazione con Medici Senza Frontiere, il FFDUL propone "Egoiste" Stéphane Santini e Geraldine André, il quale sarà seguito da un dibatitto post-proiezione (Palacinema, Locarno, ore 17.45). Il film è la confessione sincera di quaranta persone, tra volontari in missioni umanitarie e loro familiari. Nel dibattito “Impegno e solidarietà”, intervengono Graziano Occheddu, medico, e Leandro Sugameli, delegato per il Ticino – MSF (Medici Senza Frontiere), moderati da Daniele Biella, giornalista.
In collaborazione con RSI, la pellicola "One More Jump", di Emanuele Gerosa, presentata alla 51ma edizione di Visions du Réel, chiude la terza giornata del Festival (Palacinema, Locarno, ore 20.45). Il film narra la storia di Abdallah e Jehad, entrambi nati nella Striscia di Gaza e accumunati dallo sport che praticano, il parkour. Le loro strade si separano nel momento in cui il primo decide di lasciare Gaza e trasferirsi in Italia per diventare un atleta professionista. Il regista e il protagonista Abdallah Inshasi saranno presenti in sala in occasione del dibattito post-proiezione intitolato “Un salto oltre gli ostacoli per la libertà”, moderati da Jonas Marti, giornalista.
La prevendita per tutti i film del festival, con possibilità di abbonamento, è attiva su biglietteria.ch