Ultima proiezione: "I Am Greta", incentrato sulla giovane attivista ambientale svedese
LUGANO - La giornata di domenica del Film Festival Diritti Umani Lugano (FFDUL) inizia a Locarno (Palacinema, ore 11.00) con la proiezione mattutina di "Fat Front" di Louise Detlefsen e Louise Kjeldsen, che in quest’occasione sarà seguita da un intervento di Lorella Zanardo, attivista e scrittrice, sulla tematica “Corpi ribelli senza filtri”.
Alle ore 11 è prevista anche una replica straordinaria di "Ritorno in apnea", proiettato ieri in anteprima assoluta.
La programmazione della giornata conclusiva del Festival, dalle 14.45, sarà tutta al Cinema Corso di Lugano. Si inizia con la prima svizzera del film "We Have Boots" di Evans Chan, organizzata in collaborazione con Amnesty International, che tratta i primi movimenti di protesta ad Hong Kong (ore 14.45). Questo documentario, grazie alla sua creatività e alla sua potente capacità espressiva, mostra le ragioni intellettuali, politiche e la retorica alla base delle istanze sociali e politiche della protesta del 2014, arrivando fino al 2019. La proiezione è seguita dal dibattito “Ribellione e il sogno dell’autodeterminazione”, nel quale interverrà Joshua Rosenzweig, vice direttore regionale dell’ufficio di Amnesty International per l’Asia orientale, sudorientale e il Pacifico e sarà moderato dal giornalista Peter Schiesser.
Sempre lo stesso pomeriggio, il pubblico del FFDUL avrà l’opportunità di poter ascoltare la testimonianza di Isa Dolkun, presidente del World Uyghur Congress, fondato nel 2004 a Monaco di Baviera per la promozione dei diritti umani a favore del popolo degli Uiguri, che denuncia il genocidio in corso nello Xinjiang.
In collaborazione con Pro Infirmis, sarà poi il turno della prima svizzera del documentario "When We Walk" del regista, produttore, scrittore, attivista per i diritti della disabilità - nonché vincitore del Premio Diritti Umani per l’autore di quest’edizione - Jason DaSilva (ore 17.45). Il film narra il percorso di Jason (a New York) nel cercare di mantenere un rapporto con il figlio che vive ad Austin, Texas, con la madre. Il regista racconta così sia il rapporto con il figlio nella progressione rapida della sua malattia, una sclerosi multipla altamente invalidante, sia il suo scontro con il sistema sanitario americano. Segue il dibattito “Diversamente fragili: l’assistenza alle persone con disabilità tra Trump e la pandemia” in cui intervengono Jason DaSilva, regista del film, Premio Diritti Umani per l’Autore 2020, Danilo Forini, direttore Pro Infirmis, e Andrea Vosti, giornalista, moderati da Danilo De Biasio, Festival dei Diritti Umani di Milano.
La settima edizione del Film Festival Diritti Umani Lugano si chiude quindi con il documentario "I Am Greta" di Nathan Grossman, presentato in prima mondiale alla 77ma Mostra Internazionale del Cinema di Venezia (ore 20.30). Il film ci mostra un ritratto intimo di Greta Thunberg, una teenager con fragilità e difetti ma con grande forza nel perseguire i propri ideali. Il film di chiusura è in collaborazione con l’Human Rights Film Festival Zurich.
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