Non sarà rispettata la data prevista del 31 dicembre 2022
BERLINO - Le tre centrali nucleari resteranno attive in Germania fino a metà aprile 2023, oltre la data di spegnimento finora prevista per il 31 dicembre. In piena crisi energetica, il cancelliere ha messo la parola fine alla lite sui reattori, che sta dividendo il suo governo, con quella che in tedesco chiamano "Machtwort": una decisione, assunta invocando, appunto, le facoltà che gli sono conferite dalla funzione.
E la conclusione cui arriva Olaf Scholz non è altro che un compromesso fra le due parti: i verdi chiedevano che solo due centrali restassero a disposizione, fino ad aprile; mentre i liberali spingono da tempo per un uso dei tre reattori, almeno fino al 2024.
È il tentativo di placare così lo scontro fra le due anime difficili da tenere insieme nell'esecutivo del "semaforo" (rosso, verde, giallo): quella ecologista, rappresentata dal vicecancelliere, Robert Habeck, e quella del leader dell'FDP e ministro delle Finanze, Christian Lindner.
In una lettera che ANSA ha potuto visionare, Scholz si rivolge alla ministra dell'Ambiente, Steffi Lemke, ad Habeck, titolare di Economia e Clima, a Lindner e scrive: «Come cancelliere, in base al paragrafo 1 dell'ordinamento del governo, ho preso la seguente decisione: si porranno le basi giuridiche affinché il funzionamento delle centrali Isar 2, Neckarwestheim 2 e Emsland possa continuare oltre il 31 dicembre del 2022 e al più a lungo fino al 15 aprile 2023«.
Uno stile inedito, che conferma anche un cambiamento di registro del Bundeskanzler, accusato di essere debole proprio nella leadership, nel corso dei primi mesi del suo incarico. Con l'arroventarsi della crisi economica e degli effetti della guerra in Ucraina - la Germania vede la recessione, pronosticata per il 2023, e nonostante i serbatoi di gas abbiano raggiunto in anticipo la soglia del 95% il rischio di forti disagi per cittadini e industria non è bandito - ad approfittarne è l'ultradestra, che cavalca le proteste di piazza. Così il successore di Angela Merkel deve rinunciare ai toni bassi e mostrare la grinta di un leader in grado di confronti anche aspri.
Scholz, Habeck e Lindner si erano incontrati proprio ieri in cancelleria per un vertice di crisi convocato per chiudere il più velocemente possibile la questione, che sta procurando molta cattiva stampa alla squadra di governo. Un malumore che si riflette nei sondaggi. Anche alla luce dei risultati elettorali della Bassa Sassonia, dove i liberali sono crollati finendo fuori dal parlamentino regionale, lo scontro interno si era acceso rischiando di trasformarsi nella prima vera crisi di governo. Con l'annuncio della decisione di oggi, potrebbe esserci almeno una tregua, dal momento che i liberali, deboli e pericolosi, si sono detti soddisfatti.