La grandissima maggioranza ha firmato una petizione
TEHERAN - La grande maggioranza dei membri del parlamento iraniano ha chiesto la pena di morte per i manifestanti arrestati durante le proteste, in corso da quasi due mesi, per Mahsa Amini.
Lo riportano i media iraniani con sede all'estero citando un appello, firmato da 227 deputati su 290 in totale, che chiede la pena capitale per i dimostranti definiti «nemici di Dio», affermando che le proteste sono state incitate «dagli Usa e da altri nemici». Secondo l'agenzia degli attivisti per i diritti umani iraniani Hrana, quasi 15mila sono stati arrestati durante le proteste dal 16 settembre, mentre 319 persone sono morte, tra cui 50 minori.
Saranno mille nella sola capitale Teheran le persone che andranno alla sbarra per avere partecipato alle proteste che da oltre un mese scuotono l'Iran. Esplose dopo la morte di Mahsa Amini - la 22enne messa in custodia perché non portava il velo in modo corretto - le dimostrazioni non si sono mai fermate e la magistratura iraniana ha fatto sapere che inizierà nei prossimi giorni a giudicare mille persone tra quelle imprigionate nella capitale durante le manifestazioni. Tra gli arrestati a Teheran, c'è anche l'italiana Alessia Piperno, che si trovava nel Paese quando sono iniziate le manifestazioni e aveva espresso sostegno ai dimostranti sui social media. In altre parti del Paese sono intanto già a processo centinaia di manifestanti e tra loro alcuni potrebbero ricevere la pena di morte se giudicati colpevoli dei reati di cui sono stati accusati.