Il Cremlino conferma: l'intesa sul Mar Nero non è più valida. Ma sarà ripristinata «subito» se le condizioni russe saranno rispettate
Nessuna estensione dell'ultimo minuto. L'accordo sul grano - tra Russia, Ucraina e Turchia - è scaduto in queste ore. La conferma è arrivata dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dalla Tass.
Nel dettaglio, l'intesa «ha cessato la sua validità oggi. Come aveva già detto il presidente della Federazione Russa - Vladimir Putin - la scadenza era fissata al 17 luglio» e «sfortunatamente la parte concernente la Russia degli accordi del Mar Nero non è ancora stata implementata. Di conseguenza, gli effetti dell'accordo si sono esauriti», ha spiegato Peskov.
L'intesa era stata prolungata a maggio per un periodo di sessanta giorni. Quella salpata ieri dalle coste di Odessa è stata quindi l'ultima nave. Per ora. Mosca infatti si dice pronta a ripristinarne la validità a patto che, ha insistito Peskov, le richieste russe siano finalmente prese in considerazione. Già un mese fa, il presidente Putin aveva accusato «l'Occidente» di aver ingannato la Russia, minacciando l'interruzione unilaterale dell'accordo.
Lo stop all'intesa riporta le lancette alla situazione di un anno fa, quando tonnellate di cereali si stavano accumulando per poi marcire sulle coste ucraine. E rischi (per il momento ancora potenziali), se la situazione non dovesse sbloccarsi nei prossimi giorni, sono noti; a partire dall'aumento dei prezzi del grano, fino al soffio di questi sull'inflazione e, di riflesso, alla minaccia concreta per la sicurezza alimentare dei paesi in via di sviluppo.