Il 40% dei soldi raccolto è già stato sfruttato. Gran parte per ristabilire la fornitura di acqua potabile
ISTANBUL - Dopo il devastante terremoto che ha colpito la regione di confine tra Turchia e Siria a febbraio, la Catena della solidarietà ha utilizzato il 40% delle donazioni ricevute. Dopo il finanziamento dei soccorsi immediatamente successivi al disastro, il denaro ha contribuito in particolare alla fornitura di acqua potabile.
In una nota odierna la Catena indica che i fondi sono serviti anche per l'allestimento di cliniche mobili e la distribuzione di viveri, kit igienici, alloggi, coperte e stufe. Complessivamente le donazioni superano i 32 milioni di franchi.
Nei prossimi mesi, l'aiuto si concentrerà sul ripristino dei sistemi di approvvigionamento idrico, sulla gestione dei rifiuti, la riparazione degli edifici e l'accesso ai servizi di salute mentale.
In Siria, dilaniata dalla guerra civile, l'accesso alla popolazione colpita non è sempre garantito, scrive la Catena della solidarietà.