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GUERRA IN UCRAINANel "pantano" di Kharkiv, russi frenati da vecchi problemi

20.05.24 - 16:00
Nonostante le recenti conquiste, una breccia appare improbabile. A frenarla ci sono le armi americane e alcuni "guai" strutturali
Getty
Fonte red
Nel "pantano" di Kharkiv, russi frenati da vecchi problemi
Nonostante le recenti conquiste, una breccia appare improbabile. A frenarla ci sono le armi americane e alcuni "guai" strutturali

KHARKIV - La città di Kharkiv, nell'ultima settimana, è tornata a essere lo snodo nevralgico della guerra in Ucraina. Attorno alla seconda città dell'ex repubblica sovietica, l'esercito del Cremlino ha rosicchiato una manciata di chilometri di territori, ma senza spostare significativamente gli equilibri correnti del conflitto.

Conquiste "nel vuoto", conseguite, come indicato da più analisti, su aree meno difese dalle truppe di Kiev. In altre parole, allo stato attuale non sembra configurarsi la possibilità che le forze russe possano fare breccia tra le linee. Al contrario, ci sono un paio di elementi sul tavolo che potrebbero apparecchiare una nuova stabilizzazione attorno al fronte: l'arrivo dei tanto attesi rifornimenti a stelle e strisce nell'arsenale ucraino e la strutturale carenza di coordinazione negli apparati militari del Cremlino.

Un problema di lunga data per Mosca. E ben lo dimostra proprio l'andamento della cosiddetta "operazione militare speciale"; a suo tempo pianificata come una questione di pochi giorni che, al contrario, si sta trascinando da quasi ventisette mesi. Sul campo, il disallineamento è tra le forze di terra e quelle aeree. Più in alto, alla fonte, il "guasto" sta nelle riforme militari "a salve" che il Cremlino, nell'era Putin, ha tentato di implementare senza successo, lasciando irrisolto quello squilibrio che rende «disfunzionale» il controllo civile dei militari in Russia.

«Le relazioni tra il civile e il militare in Russia si sono fatte complicate sin dalla caduta dell'Unione Sovietica», si legge in una recente analisi pubblicata dal think thank "European Council on Foreign Relations".

«Durante tutta l'epoca post-sovietica, il leader - tanto Yeltsin quanto Putin - ha mantenuto il totale controllo politico delle forze armate, ma questo non si traduce sempre in una leadership civile efficace». Da un lato, «i politici in Russia hanno faticato nel far fare ai militari ciò che volevano. E nonostante il potere crescente del regime, Putin non è stato capace di superare le obiezioni dell'esercito alle riforme iniziate negli ultimi 22 anni». In altre parole, molte delle difficoltà che le forze russe hanno incontrato, e stanno tutt'ora incontrando, in Ucraina sono tutt'altro che nuove.

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