Evacuazione a due velocità: l'Unione Africana denuncia episodi di razzismo da parte di funzionari ucraini e polacchi
KIEV - "Se siete neri, dovete camminare": sono queste le parole dette da un funzionario ucraino a Jessica, studentessa nigeriana di Medicina che provava a prendere un bus per fuggire dal Paese sotto attacco russo verso il confine con la Polonia.
In un video pubblicato dalla Bbc, la ragazza dice di aver implorato invano per un passaggio e di aver dovuto camminare per diverse ore.
La studentessa ha sottolineato che gli ucraini hanno dato la priorità solo ai loro connazionali, in particolare donne e bambini, respingendo e colpendo gli stranieri in cerca di salvezza. "Se la vostra pelle è nera, siete in una posizione di svantaggio", conclude nel video, che non è purtroppo una testimonianza isolata.
Anche l'ambasciatore sudafricano a Kiev Andre Groenewald, che ha lasciato la capitale assediata da Mosca, ha parlato di "una situazione davvero terribile" e di funzionari che si attenevano alle rigorose istruzioni di far passare "solo donne e bambini ucraini", protestando ufficialmente con il governo.
La settimana si era aperta con la condanna esplicita dell'Unione africana, che si è detta "turbata" dalle notizie su "dissimili trattamenti inaccettabili", che sarebbero "razzisti in modo scioccante e violerebbero il diritto internazionale".
Accuse anche da parte della Nigeria, il Paese più popoloso dell'Africa che in Ucraina ha 5.600 studenti. Il consigliere presidenziale, Garba Shenu, ha parlato di rapporti su poliziotti e membri del personale di sicurezza ucraino che avrebbero rifiutato ai nigeriani il permesso di salire su bus e treni diretti al confine polacco, con un video diffuso sui social media che ritrae la scena di una madre con il proprio piccolo costretta a lasciare il posto ad altri.
Shehu ha specificato l'esistenza di resoconti separati su funzionari polacchi che non avrebbero permesso l'ingresso dei nigeriani nel loro Paese. L'ambasciatrice polacca in Nigeria, Joanna Tarnawska, ha smentito i rapporti parlando di trattamenti uguali per tutti, così come ha fatto il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, citato su Twitter dall'Alto rappresentante Ue, Josep Borrell: "Gli africani che cercano l'evacuazione dall'Ucraina hanno pari opportunità di ritornare ai loro Paesi d'origine in sicurezza. Siamo grati per gli sforzi del governo ucraino su questo fronte".
Ma le testimonianze sul campo divergono. Circa 30 studenti del Camerun presenti nella città ucraina di Kirovograd hanno detto che negli ultimi giorni hanno sperimentato sulla propria pelle il razzismo, e dopo l'invasione russa sono stati allontanati dai treni che lasciavano il centro urbano. E mentre sempre troppi rimangono intrappolati tra le forze armate ucraine e russe, ancora una volta sono le bombe quelle che non fanno alcuna discriminazione.