Il nonno afferma che lo porterà alla prossima udienza e che lui stesso vorrebbe sapere «perché ha detto: "Li ho uccisi tutti, bastardi"»
SAMARATE - Scrive lettere. Chiede come sta il figlio. Durante un'udienza del processo all'uomo che nel maggio del 2022 ha aggredito a morte moglie e figlia con un martello e lasciato in fin di vita il figlio, è emerso che ci sono stati dei tentativi di stabilire un contatto.
Lo ha raccontato il nonno del giovane sopravvissuto venerdì mattina davanti alla Corte d'Assise a Busto Arsizio. Stando alle sue parole, il padre del ragazzo, reo confesso, gli ha inviato alcune lettere. «Gli ho risposto, voglio sentirgli spiegare il perché e sapere a chi si riferiva quando, al momento dell'arresto, ha detto: "Li ho uccisi tutti, bastardi"». Secondo quanto riportato dal Corriere della sera, ha poi aggiunto in separata sede che il figlio vuole vedere il padre, per cui lo porterà alla prossima udienza.
Sempre venerdì la corte ha deciso si disporre una perizia psichiatrica per l'uomo che la mattina del quattro maggio scorso ha sconvolto la cittadina di Samarate. Né l'accusa né la parte civile si sono opposte alla richiesta del giudice.