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ITALIA«Hanno buttato in mare almeno venti persone»

27.02.23 - 09:27
La sorella che non c'è più, il cambio rotta degli scafisti. Racconti dalle voci spezzate dalla tragedia, le cui vittime sono almeno 62
keystone-sda.ch (Antonino Durso)
«Hanno buttato in mare almeno venti persone»
La sorella che non c'è più, il cambio rotta degli scafisti. Racconti dalle voci spezzate dalla tragedia, le cui vittime sono almeno 62

CROTONE - Era arrivato dalla Germania per aspettare la moglie. Si erano sposati prima di partire. Ha ritrovato la mamma in ospedale. La tragedia avvenuta domenica mattina al largo di Steccato Cutro in Calabria lascia enormi squarci nei cuori e negli occhi di chi non è stato inghiottito dal mare.

A fatica soccorritori, volontari e interpreti hanno raccolto le testimonianze dei sopravvissuti al naufragio, in cui sono morte almeno 62 persone. A ripercorrere i momenti del dramma è una donna ascoltata da Loredana Pisani, direttrice del centro diocesano Migrantes di Crotone, la cui storia è stata riportata dal Corriere della sera.

Una barca troppo pesante - Poco prima delle cinque, racconta, gli scafisti, quattro in tutto, hanno scorto delle luci a riva. Il barcone si trovava a circa cinquecento metri dalla spiaggia. I malviventi pensavano che c'erano ad attenderli le forze dell'ordine e quindi hanno deciso di cambiare rotta per sbarcare altrove. Ma la manovra andava fatta in fretta e il carico a bordo era troppo pesante. «Hanno gettato tra le onde almeno venti persone».

Quindi la barca, forse per la forza del mare, forse perché incagliata in qualche scoglio, è andata in pezzi. «Io stavo stretta a mio marito». «Non avevamo i salvagenti». Mentre racconta la donna, che si era sposata con il compagno appena prima della partenza e con cui era partita dal Punjab, guarda uno dei teli bianchi. Chiama il marito scomparso.

Sempre il Corriere della sera racconta di un uomo arrivato dalla Germania per attendere la compagna che viaggiava a bordo del barcone. Ha ricevuto alcuni messaggi intorno alle quattro. Poi più nulla.

Tante piccole vittime - All'ospedale di Crotone, scrive Il Crotonese, sono stati ricoverati cinque bambini. Uno di loro, di appena dieci anni, parla della sorellina scomparsa: «È andata in cielo». Il piccolo, che arriva dall'Iran, era sconvolto e cercava la mamma. Gli infermieri sono riusciti a comunicare con lui grazie alla comunità iraniana della città calabrese.

Insieme ai cinque bimbi ricoverati c'erano sul barcone almeno altri 14 minorenni, che sono però morti nel naufragio. Sempre il Crotonese riporta che «il più piccolo aveva otto mesi, il più grande 13 anni».

Altre due persone fermate - Stando a quanto riportato dall'Ansa, nella giornata di domenica sono state fermate altre due persone, sospettate di aver organizzato il passaggio del gruppo via mare.

Le ricerche continuano - Mancano ancora all'appello decine di persone. Il mare continua a restituire zaini, scarpette e pettini. Allo stato attuale sono stati ritrovati 62 corpi: si sa che 31 erano uomini e 29 donne. Si sono salvate 81 persone.

Per tutta la notte la Capitaneria di porto di Crotone ha continuato a perlustrare il mare, con l'aiuto di unità del reparto aeronavale della Guardia di finanza e dei vigili del fuoco. Verso le sei di lunedì mattina anche i sommozzatori sono tornati in acqua, e un elicottero è entrato in azione.

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