L'ex presidente statunitense Donald Trump non teme la maxi sanzione nell'ambito del processo per gli asset gonfiati.
NEW YORK - «Grazie al duro lavoro, al talento e alla fortuna, ho quasi cinquecento milioni di dollari (quasi 450 milioni di franchi) in contanti, una somma significativa che avevo intenzione di usare per la mia campagna elettorale». Lo ha rivendicato l'ex presidente repubblicano statunitense e candidato alle presidenziali Donald Trump sulla sua rete sociale Truth a proposito della sanzione da 464 milioni di dollari che egli definisce «folle e politicamente motivata».
«Non ho fatto nulla di sbagliato se non vincere un'elezione nel 2016, avere ottenuto un risultato migliore nel 2020 ed essere di nuovo in vantaggio, di gran lunga, ora. Questo è il comunismo in America!», ha attaccato il tycoon.
Trump ha raggiunto un accordo con il Comitato nazionale repubblicano per indirizzare le donazioni che raccoglie per la sua campagna a un super comitato elettorale che paga le spese legali.
Secondo quanto riportato da vari media, il Pac Save America ha già pagato la cifra esorbitante di 76 milioni di dollari (68 milioni di franchi al cambio attuale) agli avvocati di Trump negli ultimi due anni.
Il tycoon ha invitato i grandi donatori repubblicani a Palm Beach, in Florida, per una raccolta fondi il 6 aprile, con l'obiettivo di recuperare terreno sul presidente e candidato alla propria successione Joe Biden, che può contare su più denaro in cassa. Nelle indicazioni dell'invito si afferma che le donazioni al Trump 47 Committee verranno prima utilizzate per destinare l'importo massimo consentito dalla legge federale alla campagna di Trump, poi al Save American Pac e quel che resta al Comitato.