Secondo fonti americane, citate dal New York Times, la provenienza dell'esplosivo è israeliana. L'attacco ha causato 11 morti e 4000 feriti
BEIRUT - Israele ha messo l'esplosivo nei cercapersone venduti a Hezbollah. Lo riporta il New York Times, citando alcune fonti americane. L'esplosivo sarebbe stato posizionato vicino alla batteria di ogni dispositivo e attivato tramite un messaggino.
I cercapersone sarebbero stati manomessi prima di raggiungere il Libano, riporta il quotidiano americano.
La maggior parte dei dispositivi era del modello AP924, anche se nella spedizione erano inclusi anche altri tre modelli. Gli apparecchi erano programmati per emettere un segnale acustico di diversi secondi prima di esplodere.
In un primo momento si ipotizzava che i cercapersone fossero stati ordinati dall'azienda taiwanese Gold Apollo, ma ciò è stato smentito dal fondatore della società Hsu Ching-Kuang. Secondo lui dispositivi incriminati erano stati realizzati da un'azienda in Europa che aveva però il diritto di usare il marchio di Gold Apollo.*
«Il prodotto non era nostro. Aveva il nostro marchio», ha osservato Hsu, secondo i media locali, senza precisare il nome dell'azienda europea che li ha realizzati. «Gold Apollo è stata una vittima dell'incidente, siamo un'azienda responsabile e quanto accaduto è molto imbarazzante», ha aggiunto Hsu.
I combattenti di Hezbollah hanno iniziato a usare i cercapersone nella convinzione di poter eludere il tracciamento israeliano delle loro posizioni, a conoscenza delle operazioni del gruppo.
«Continueremo come in tutti i giorni passati con le nostre benedette operazioni a sostegno» della Striscia di Gaza, hanno dichiarato nel frattempo i miliziani libanesi di Hezbollah.
«Questo percorso è in atto e separato dalla dura resa dei conti che il nemico criminale deve attendere per il suo massacro» di ieri, ha affermato Hezbollah in una dichiarazione rilasciata oggi su Telegram.
Al momento il bilancio delle vittime dell'episodio di ieri è di 11 morti e 4000 feriti, come reso noto dalla tv libanese Al Jadeed citando fonti mediche.
*Gold Apollo ha riferito che i cercapersone utilizzati dai militanti di Hezbollah che ieri sono esplosi in modo simultaneo in Libano e in Siria sono stati realizzati dal partner ungherese Bac Consulting Kft. È quanto riferisce la società di Taiwan in una nota.
I dispositivi AR-924 utilizzati dai militanti di Hezbollah sono stati prodotti da Bac Consulting KFT, azienda con sede nella capitale ungherese. "Secondo l'accordo di cooperazione, autorizziamo Bac a utilizzare il nostro marchio per la vendita di prodotti in regioni designate, ma la progettazione e la produzione dei prodotti sono di esclusiva responsabilità di Bac", ha precisato Gold Apollo nella sua nota.
Il presidente e fondatore della società taiwanese Hsu Ching-kuang ha detto questa mattina, in un briefing con i media, che la sua azienda ha allo stato da tre anni un accordo di autorizzazione all'utilizzo del suo marchio con la compagnia ungherese. "Questa azienda ha collaborato con noi e rappresenta molti dei nostri prodotti - ha detto Hsu -. Volevano anche realizzare cercapersone e mi hanno chiesto se potevano usare il marchio della nostra azienda".
L'ipotesi più accreditata, quindi, è che il materiale esplosivo sia stato inserito nei dispositivi prima della loro consegna e del loro utilizzo in una sofisticata infiltrazione nella catena di fornitura.
Nel frattempo, la Ceo della società ungherese, Cristiana Barsony-Arcidiacono, ha confermato di aver collaborato con la società di Taiwan Gold Apollo, ma ha negato di aver prodotto i dispositivi esplosi ieri in Libano e Siria. «Non sono stata io a fabbricare i cercapersone - ha detto al giornalista del sito ungherese telex.hu - sono solo una mediatrice. Credo abbiate frainteso questa cosa», ha poi aggiunto riferendosi alle informazioni fornite a Taiwan dalla Gold Apollo.