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ISRAELE / LIBANONon è ancora (formalmente) una guerra, ma lo è già da decenni

24.09.24 - 10:00
Il conflitto tra Israele e Hezbollah è difficile da definire e ancora di più da fermare. E un conflitto regionale sembra sempre più vicino
keystone-sda.ch / STR (Baz Ratner)
Fonte red
Non è ancora (formalmente) una guerra, ma lo è già da decenni
Il conflitto tra Israele e Hezbollah è difficile da definire e ancora di più da fermare. E un conflitto regionale sembra sempre più vicino

TEL AVIV / BEIRUT - Difficile da definire. Non ci sono i cosiddetti "boots on the ground". E nemmeno una nuova dichiarazione formale (merce, quest'ultima sempre più rara nei conflitti del Secondo dopoguerra; anche se, va detto, la dichiarazione del 15 maggio 1948 tra Israele e Libano è tecnicamente ancora in vigore). Al punto che c'è chi se lo chiede apertamente: ma questa è guerra? De facto, considerando quanto accaduto nelle ultime 48 ore, sembra proprio di sì, anche se i contorni del conflitto tra Hezbollah e Israele sono complessi da tracciare.

Da un lato, Israele ha alzato ufficialmente il tiro contro Hezbollah aprendo una nuova fase della sua offensiva. Dall'altro, il "Partito di Dio" ha ribadito che non cesserà di bersagliare le regioni a ridosso della Linea blu finché non sarà raggiunta una tregua a Gaza secondo i termini di Hamas. In altre parole: un muro contro muro, costellato di "se". Se Israele dovesse cedere, rileva l'Institute for the study of war, consentirebbe all'organizzazione di rigenerarsi e andrebbe a compromettere anche la sua sicurezza sul lungo periodo. Se Hezbollah dovesse frenare le sue salve di missili andrebbe a compromettere la sua leadership regionale in quell'Asse di resistenza in cui è uno dei principali satelliti dell'Iran.

Il copione in queste ore non è diverso da quello di ieri. O del giorno prima. E il bilancio, a gran velocità, si sta facendo sempre più pesante. E infatti, quella di ieri è stata la giornata più sanguinosa dalla fine della lunghissima guerra civile, combattuta in nel Paese dei cedri tra il 1975 e il 1990, con quasi 500 morti e oltre 1'600 persone ferite. Cifre, intrise di sangue, che non potranno che aumentare nelle prossime ore.

Sia la stampa libanese che quella israeliana riferiscono infatti di continui raid e di bombardamenti su entrambi i versanti della Linea blu, scanditi dal suono delle sirene antiaeree, sul posto, e dalle prime dichiarazioni di condanna, a mezzo stampa, dalla comunità internazionale. Nel vivo timore di quella guerra regionale che sembra sempre più vicina.

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