Avvistati i primi prodotti tipicamente natalizi sugli scaffali. Consumatori confusi dalle molteplici sollecitazioni.
BELLINZONA - Babbo Natale contro i mostri e le zucche di Halloween. Chi vincerà questo epico scontro non è dato saperlo, è però certamente insolito vedere in commercio, già da parecchi giorni, una lunga serie di prodotti classici del Natale. E così mentre c’è chi si prepara al classico “dolcetto o scherzetto” - prima festa in arrivo, seguendo il calendario - c’è chi invece sta già facendo scorta di dolci o frutta secca griffati Santa Claus, ben visibili sugli scaffali di alcuni supermercati.
E così, cercando di non farsi inebriare troppo dai profumi natalizi di Pan di zenzero, Spitzbuebe e Tirggel, avvistati nei centri Migros, Coop, Aldi e Lidl in diverse parti della Svizzera, c’è da domandarsi cosa si nasconda dietro questa rivoluzione in usi e costumi. Semplice operazione di marketing?
«Difficile a dirsi - spiega Michel Ferrise, comunicatore e pubblicitario - certo è che si tratta di un’operazione molto rischiosa. Da un lato infatti così facendo, se a settembre si inizia a ragionare con obiettivo il Natale, si satura il mercato e lo stesso consumatore rimane spiazzato. Chi ha magari un budget limitato non sa più come muoversi».
Anche perché se «è vero che agendo di anticipo si punta a diluire il mercato di certi prodotti rendendoli fruibili più a lungo, allo stesso tempo possono diventare troppe le sollecitazioni all’acquisto per chi deve comprare. Tra Halloween, tra poco il Black Friday e anche Natale. Tutto insieme e tutto in un unico calderone. Si rischia inoltre di rubare spazio ad altri prodotti», specifica Ferrise.
E se si cercano spiegazioni a questa strategia «può forse dipendere dal periodo successivo al Covid, quando, abituati dalla pandemia, si cercava di poter avere tutto immediatamente a disposizione», Spiegazioni a parte «rimane il rischio di entrare in un centro commerciale e non sapere più bene dove e quando trovarsi».