Medvedev annuncia nuova produzione e ammodernamento di armamenti, mentre la Zakharova denuncia crimini ucraini sui prigionieri russi
MOSCA - È arrivata l'attesa replica di Mosca alla visita di Zelensky in Europa, che mercoledì ha raggiunto Sunak e re Carlo III a Londra, ha visto poi Macron e Scholz a Parigi e giovedì ha parlato con tutti i vertici Ue a Bruxelles. Come detto, il leader ucraino chiede apertamente più armi. E ieri mattina è stata la stessa presidente dell'Eurocamera Metsola, di fronte al leader di Kiev, a spingere gli Stati europei a «fornire sistemi a lungo raggio e i jet necessari per proteggere la libertà che troppi hanno dato per scontata». Parole che hanno ulteriormente provocato l'ira e la preoccupazione di Mosca.
La risposta di Medvedev - Durante una visita allo stabilimento per i trasporti e l'ingegneria di Omsk, in Siberia, l'ex presidente Dmitry Medvedev ha infatti affermato che la Russia sta pianificando «la produzione e il rimodernamento di migliaia di carri armati», in risposta alle nuove forniture di armamenti dei Paesi Nato all'Ucraina. Un pericoloso gioco al rialzo che non accetta dunque a fermarsi, anzi.
«Il nostro nemico - ha aggiunto Medvedev ripreso dall'Ansa - sta implorando per ricevere aerei, missili e carri armati dall'estero. Come dovremmo rispondere? È chiaro che in questo caso è naturale per noi aumentare la produzione di vari tipi di armamenti ed equipaggiamenti militari, compresi carri armati moderni».
Esecuzione di due prigionieri russi - A esacerbare ulteriormente il risentimento russo, è stato il video, circolato su diversi canali Telegram, compreso quello del noto giornalista ucraino in esilio Anatoly Shariy, delle esecuzioni di due prigionieri russi da parte di soldati ucraini. Nelle immagini - secondo quanto riporta l'Ats - i prigionieri, stesi a terra, vengono uccisi uno dopo l'altro con colpi di arma da fuoco alla testa. Al termine delle esecuzioni si sente un soldato che grida «Gloria all'Ucraina».
Il commento di Maria Zakharova - Alle terribili immagini del video ha voluto reagire con un post su Telegram la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova: «Mentre Zelensky va in giro per le città europee, i nazisti rimasti a casa sparano sui prigionieri». «Esattamente per questo - aggiunge la portavoce - il regime di Kiev è stato pagato per molti anni: per infettare il proprio popolo con un'ideologia nemica dell'umanità, per mettere le persone le une contro le altre, per la distruzione della società e dello Stato».
Kuleba sicuro degli aiuti Ue - Parole di fuoco sono arrivate infine nella prima serata di giovedì dal ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba: «In meno di 48 ore, il presidente Zelensky ha visitato Londra, Parigi e Bruxelles. In nome dei carri armati, dei missili a lungo raggio, degli aerei da combattimento e per punire la Russia per il male che ha portato nella nostra terra» si è detto sicuro che «tutto questo arriverà».